Sea Watch e Sea Eye: il Capodanno in mare di 49 persone che l’Europa non vuole salvare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-01

Alcuni si trovano sulle navi da prima di Natale. “La Sea Watch 3 non è idonea per tenere così a lungo donne, uomini e bambini che hanno bisogno di assistenza e di un porto sicuro. I nostri medici sono preoccupati”

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Mentre l’Europa festeggia il Capodanno ci sono due navi nel Mar Mediterraneo con 49 persone a bordo che non possono sbarcare da prima di Natale. Sea Watch 3 e Sea Eye, navi di una organizzazione non governativa tedesca, hanno a bordo persone rispettivamente dal 22 e dal 29 dicembre.

Sea Watch e Sea Eye: le 49 persone che non possono sbarcare

“Le 32 persone soccorse sono a bordo con noi da 10 giorni. La Sea Watch 3 non è idonea per tenere così a lungo donne, uomini e bambini che hanno bisogno di assistenza e di un porto sicuro. I nostri medici sono preoccupati”, scrive su Twitter la ong tedesca Sea Watch che il 22 dicembre ha soccorso 32 migranti nel Mediterraneo centrale senza ricevere l’autorizzazione allo sbarco. Così, hanno dovuto passare in mare Natale e Capodanno. Il 29 dicembre l’altra ong tedesca, la Sea Eye ne ha salvati altri 17 e sulla loro sorte incombe la medesima incertezza. Le condizioni meteo, peraltro, non sono favorevoli. “Chiediamo agli Stati europei – è stato l’appello dell’Unhcr – di offrire un porto sicuro a 49 uomini, donne e bambini soccorsi nel Mediterraneo, tra cui 32 persone da dieci giorni a bordo della Sea Watch3 e 17 persone a bordo della Sea Eye”.

Intanto stamattina la nave di salvataggio Professor Albrecht Penck della Ong tedesca Sea Eye, con 17 migranti salvati lo scorso 29 dicembre, “è entrata nelle acque territoriali di Malta”, riferisce Lifeline, Ong di Dresda.

Il Capodanno in mare di 49 esseri umani che nessuno vuole

“La nostra nave non è attrezzata per ospitare le persone per un lungo periodo”, ha dichiarato il team medico in un video pubblicato su Twitter. “La Sea Watch è progettata per il soccorso medico e per la prima assistenza, non per ospitare le persone a bordo per un periodo cosi’ lungo. Al momento i migranti stanno bene ma i rischi aumentano, dalle possibilità di contrarre malattie alla carenza di approvvigionamenti”, ha spiegato la squadra dei medici a bordo.

Secondo l’Unhcr “nel 2019 c’è un bisogno sempre più urgente di mettere fine all’approccio ‘nave per nave’ attualmente in uso, ed è necessario che gli Stati adottino un accordo regionale che permetta ai capitani di sapere con chiarezza e prevedibilità dove far sbarcare i rifugiati e i migranti soccorsi nel Mediterraneo”.

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