Attualità
Coronavirus: il TAR sospende l’ordinanza delle Marche sulle scuole
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-02-27
Il Tar Marche, con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l’ordinanza con cui la Regione Marche aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura fino alle ore 24,00 del 4 marzo 2020 al fine di contrastare la diffusione del Coronavirus
Il TAR rimanda a scuola gli studenti delle Marche e sospende l’ordinanza del presidente della Regione Luca Ceriscioli che era stata contestata dal governo Conte. Il Tar Marche, con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l’ordinanza con cui la Regione Marche aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura fino alle ore 24,00 del 4 marzo 2020 al fine di contrastare la diffusione del Coronavirus. Nel decreto presidenziale – si apprende dall’ufficio stampa della Giustizia amministrativa – si dà rilievo alla circostanza che non sussistevano, al momento di emissione dell’ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da Covid-19.
“Tali misure non possono essere altrettanto invasive, sia per intensità sia per latitudine, rispetto a quelle giustificate dalla presenza di un focolaio di infezione: in altri termini, la possibilita’ di adottare misure ‘ulteriori’ va, in via sistematica, riferita ad interventi che comportino un sacrificio minore delle libertà individuali”. È quanto si legge nel decreto presidenziale del Tar delle Marche che ha ritenuto fondati i rilievi esposti con il suo ricorso dalla presidenza del Consiglio contro l’ordinanza con cui la Regione Marche aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e vietato manifestazioni pubbliche fino alla mezzanotte del 4 marzo prossimo per contrastare la diffusione del coronavirus. Il Tar ha quindi fissato al 4 marzo prossimo la camera di consiglio in cui l’istanza sollevata dalla presidenza del Consiglio dei ministri – che ha impugnato il provvedimento della Regione chiedendone l’annullamento e, in via cautelare, la sospensione – sarà trattata in composizione collegiale. Il giudice amministrativo rileva nel suo decreto “l’urgenza connessa alle situazioni oggetto del provvedimento impugnato”, alla “rilevanza degli interessi in competizione”, considerando che “appare possibile una permanenza della situazione di criticità sanitaria anche oltre la data di scadenza dell’ordinanza impugnata”.