Cultura e scienze
A scuola anche di sabato a settembre
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-24
Ci saranno turni giornalieri o settimanali, ci sarà la riorganizzazione delle classi dividendole in più parti e lezioni di 45 minuti per gruppi di studenti di classi diverse (e anche di anni diversi), ma soprattutto la frequenza anche di sabato: le nuove regole per il rientro in classe
Ci saranno turni giornalieri o settimanali, ci sarà la riorganizzazione delle classi dividendole in più parti e lezioni di 45 minuti per gruppi di studenti di classi diverse (e anche di anni diversi), ma soprattutto la frequenza anche di sabato: il Corriere della Sera oggi spiega le nuove regole per il rientro in classe a settembre dopo l’emergenza Coronavirus:
Si andrà a scuola così da settembre: ogni classe, ogni istituto a modo proprio, sfruttando anche gli spazi esterni «come parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei», anche in orari pomeridiani. Ingressi scaglionati — per gli studenti delle superiori fino alle 10 —, file ordinate e distanziate per l’ingresso e attenzione all’uso dei mezzi pubblici fuori dagli orari di punta. Lo prevede la bozza delle linee guida del ministero dell’Istruzione concordata con le Regioni. «È ispirata ai principi di autonomia, flessibilità e semplificazione», spiega soddisfatto il capo della task force del Miur, Patrizio Bianchi. Sarà ora sottoposta ai sindacati, corredata dal nuovo protocollo del Cts, il comitato tecnico scientifico, e inviata ai presidi: toccherà a loro organizzare «le attività scolastiche che riprenderanno in presenza in tutta Italia». In presenza sì, ma rispettando le misure di sicurezza imposte dal Cts alle quali si «fa esclusivo rinvio»: per ora si tratta di mascherine (dai sei anni in su) e distanziamento di un metro, quindi soltanto banchi singoli.
Le Regioni hanno chiesto che se gli studenti sono al banco seduti e distanziati, possano togliere la mascherina. Il Cts è orientato a consentirlo, come del resto è stato per la maturità: durante il colloquio gli studenti possono toglierla. Ma al ministero sperano che da qui a settembre, se la situazione migliora, si possa anche immaginare un ulteriore allentamento delle misure, che semplificherebbe la vita a tutti. Basterebbe anche un chiarimento sul metro di distanza: Pd e Regioni premono perché si declini la regola nella possibilità di mettere uno studente (e un banco) ogni due metri quadrati. L’ipotesi di sottoporreatest sierologici i prof, discussa con il premier Conte, è ancora aperta, anche per il costo.
Se dovesse ritornare la necessità di rinchiudersi in casa, si ricorrerà alla didattica a distanza, ma le chiusure delle scuole potranno essere selettive e la didattica sarà organizzata in base a nuove disposizioni che sono in via di preparazione assieme a una piattaforma per i contenuti didattici. Potranno comunque andare in classe, anche in caso di lockdown, gli alunni con disabilità e i figli di personale sanitario le cui prestazioni siano ritenute indispensabili. Il ministero predisporrà anche convenzioni con i gestori della telefonia mobile per far avere sconti agli alunni e al personale scolastico.