Archiviata l’indagine, partita da una denuncia di Fratelli d’Italia, contro Giuseppe Conte

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-31

Il caso dell’intervento della scorta dell’allora Presidente del Consiglio per far uscire da un supermercato la compagna, Olivia Paladino, è stato archiviato dai giudici del Tribunale dei Ministri

article-post

I giudici del Tribunale dei Ministri hanno deciso di archiviare l’indagine nei confronti dell’ex Presidente del Consiglio. Il caso della scorta Conte, intervenuta per far uscire la compagna Olivia Paladino da un supermercato – mentre era pressata dalle domande di un inviato della trasmissione Le Iene, era partito da una denuncia presentata da Fratelli d’Italia. I magistrati, però, non hanno ravvisato l’ipotesi di reato di peculato e la vicenda – dunque – si conclude con un nulla di fatto.

Scorta Conte, il Tribunale dei Ministri archivia l’indagine per peculato

L’episodio contestato era avvenuto lo scorso 26 ottobre, quando la compagna dell’allora Presidente del Consiglio fu aiutata a “fuggire” dal pressing dialettico di Filippo Roma – inviato de Le Iene – all’uscita di un supermercato. Una vicenda che venne cavalcata dall’opposizione, con Fratelli d’Italia che decise di denunciare Giuseppe Conte alla Procura di Roma che, di conseguenza, aprì un fascicolo d’indagine per approfondire tutti i contorni di questa vicenda. Gli atti, come da prassi quando si tratta di un personaggio delle istituzioni, vennero inviati al Tribunale dei Ministri che martedì ha deciso di archiviare il caso partito dalla denuncia del partito di Giorgia Meloni.

Intervistato da AdnKronos, l’inviato de Le Iene ha dichiarato: “Se il Tribunale dei ministri ha archiviato l’inchiesta, è sovrano. Quindi accettiamo la decisione perché le sentenze vanno accettate. Avrà certamente ravveduto i motivi per l’archiviazione”. Lo stesso Filippo Roma, però, ribadisce quanto accaduto quel 26 ottobre, pur accettando la decisione dei magistrati: “Resta il fatto che tutte le ricostruzioni ufficiali raccontate sono discrepanti rispetto a quello che ho visto con i miei occhi e che ho vissuto. Però personalmente sono convinto che in uno Stato di diritto ci si debba affidare alle norme e si debba accettarle, anche quando non le si condivide. E il nostro è uno Stato di diritto, quindi prendo atto della decisione del Tribunale dei ministri e l’accetto”

(foto: IPP/zumapress)

Potrebbe interessarti anche