Olivia Paladino, le Iene e l’indagine per l’uso della scorta per la fidanzata di Conte

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-30

Olivia Paladino ha usato la scorta di Giuseppe Conte per sfuggire a Le Iene? La Procura di Roma indaga dopo una denuncia presentata da Fratelli d’Italia. Cosa rischia il presidente del Consiglio?

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Olivia Paladino ha usato la scorta di Giuseppe Conte per sfuggire a Le Iene? La Procura di Roma indaga dopo una denuncia presentata da Fratelli d’Italia. La storia al vaglio dei pm di piazzale Clodio Carlo Villani risale al 26 ottobre, quando Olivia Paladino, compagna di Conte, vista la presenza all’esterno di un inviato della trasmissione le Iene sarebbe stata aiutata dall’intervento della scorta del premier ad uscire da un supermercato per sfuggire a Filippo Roma. I magistrati, che ieri hanno ascoltato l’inviato delle Iene come persona informata sui fatti, a breve decideranno se inviare l’incartamento al tribunale dei ministri.

Olivia Paladino, le Iene e l’indagine per l’uso della scorta per la fidanzata di Conte

Tutto parte, racconta il Fatto da un articolo pubblicato da La Verità del 30 ottobre:

Nell’esposto si fa riferimento a un articolo de La Verità dello scorso 30 ottobre. Sul quotidiano si legge di un “parapiglia” scoppiato, il 26 ottobre, davanti a un supermercato a due passi dall’abitazione della Paladino, nel pieno centro di Roma. Quel giorno c’era l’inviato de Le Iene Filippo Roma che voleva fare alcune domande alla donna. La Paladino così si rifugia nel negozio. Poco dopo, scrive il quotidiano, “sono intervenuti alcuni soggetti che avevano tutta l’aria di far parte della scorta del presidente del Consiglio”. Su questo aspetto si concentra la denuncia della Angelilli che chiede alle autorità di svolgere accertamenti. Trattandosi di possibili reati ministeriali a carico del presidente del Consiglio si applica la procedura che affida le indagini al Tribunale dei ministri, che dovrà verificare eventuali violazioni nell’i mpiego della scorta. Nei prossimi giorni, dunque, prima che il fascicolo venga inviato dalla Procura di Roma al Tribunale dei ministri, Conte potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di peculato. Nel frattempo è stato svolto un accertamento preliminare: due giorni fa Carlo Villani, il pm titolare del fascicolo, ha sentito come persona informata sui fatti l’inviato de Le Iene, Filippo Roma, il quale ha ricostruito cosa è avvenuto quel giorno. Ha detto di aver atteso la donna vicino casa dalle 7 del mattino fino alle 11, quando è uscita. Le ha fatto una domanda, ha spiegato, e lei si sarebbe rifugiata nel supermercato. Il servizio del programma televisivo poi non è andato in onda

Sulla vicenda dell’intervento della scorta di Giuseppe Conte per far uscire da un supermercato la compagna del premier, Olivia Paladino, è stata presentata – a quanto si apprende da fonti informate – una relazione di servizio al ministero dell’Interno, che ricostruirebbe l’episodio. Nella relazione consegnata al ministero dell’Interno viene spiegato che gli ‘uomini del presidente’ in quel lunedì si trovavano in “osservazione e controllo al di sotto dell’abitazione della compagna del premier”, in quanto Conte si trovava nell’appartamento della signora Paladino, e i poliziotti attendevano l’uscita imminente del premier. Nel supermercato di fronte l’abitazione c’è stato un momento di concitazione che ha richiamato l’attenzione di un poliziotto della scorta che, avvicinatosi, è stato chiamato in causa da un addetto del supermercato perché una donna era in difficoltà. Si trattava, appunto, di Olivia Paladino, incalzata dalle domande di Roma. Il poliziotto ha dunque favorito l’uscita della donna dal supermercato, ma Paladino avrebbe fatto rientro a casa a piedi senza utilizzare l’auto blu. L’abitazione infatti dista pochissimi metri dal supermercato dove è avvenuta la vicenda. Nella relazione sarebbe inoltre scritto che non c’è stato alcun intervento del premier quel 26 ottobre: Conte non venne informato in tempo reale, ma sarebbe venuto a conoscenza della vicenda soltanto poi, informato dalla stessa compagna e dagli uomini della scorta. La Stampa riporta la versione de Le Iene, diversa da quella presente nella relazione:

Le Iene però la raccontano in maniera diversa. Due giorni fa, l’inviato Filippo Roma è stato sentito dai magistrati come persona informata dei fatti. Il fascicolo è in mano al pm della Capitale Carlo Villani. Roma racconta di essersi piazzato sotto casa di Paladino sin dalle sette del mattino e di non aver mai visto né gli agenti della scorta appostati di fronte, né autoblu. Dopo le 10.30 si fionda con la telecamera su di lei. La scorta interviene, marcandolo stretto mentre tenta inutilmente di rivolgere le domande a Paladino. Roma smentisce quanto scritto nell’informativa inviata al ministero dell’Interno: «Sarebbe molto grave se, in piena pandemia, il premier stesse ancora a poltrire in casa». Infatti, secondo lui, non è così e il premier non era in casa. Tanto più che alle 11.30 Conte era atteso in video-collegamento per commemorare la morte del giovane Willy. «Inoltre, la distanza era davvero minima dal portone di casa – spiega ancora Roma alla Stampa- . Se la scorta fosse stata lì sarebbero intervenuti subito, invece è passato qualche minuto. E poco prima ho visto Olivia mettersi al telefono». Parole che lasciano intravedere la possibilità che gli agenti si siano mossi da Palazzo Chigi dopo una chiamata. Passano cinque minuti e l’inviato delle Iene riceve, comunque, una telefonata da Rocco Casalino, portavoce del premier

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