Fatti
“Mia cugina adottiva che lavora a Bruxelles mi ha detto che…”, l’ultima frontiera delle bufale sui social
neXtQuotidiano 09/12/2021
La famiglia allargata, anche nella creazione di fake news
Il mantra è sempre lo stesso, corredato da quella frase simbolo: “E non ce lo dicono”. La maggior parte delle volte, però, non “glielo dicono” perché non è accaduto. Accade sempre di più, soprattutto in questo lungo periodo di pandemia, che le persone utilizzino i loro profili social per rilanciare paradossali bufale smentite dalla realtà dei fatti. L’ultimo caso riguarda i presunti scontri a Bruxelles, con i rappresentanti delle istituzioni Europee in fuga per paura di essere colpiti dai manifestanti. Peccato che sia tutta una montatura.
Scontri Bruxelles e politici in fuga, l’ultima bufala che gira sui social
A dare questa indicazione sbagliata all’utente Twitter, come si legge dal post, è stata la “cugina adottiva” che lavora – guarda caso – proprio a Bruxelles e le ha raccontato che i rappresentanti delle istituzioni UE sono in fuga dopo le manifestazioni anti-restrizioni nella cittadina belga. Alcune delle immagini utilizzati sono reali, ma non le conclusioni (false) date per assunto nel tweet pubblicato in risposta a un’altro utente già ben noto per diffondere – a cadenza oraria, quasi compulsiva – paradossali bufale sulla pandemia (e non solo).
Perché una manifestazione con scontri Bruxelles c’è stata realmente. Non ieri, 8 dicembre, ma il 5 dicembre. Le immagini sono state utilizzate anche dall’Agenzia Ansa che ha contestualizzato quella protesta: sì, ci sono state tensioni tra i manifestanti e le forze dell’ordine, con idranti in risposta al lancio di oggetto e bottiglie contro gli agenti. Ma il tutto è durato per pochissimo tempo. Alle 17, infatti, il corteo si è sciolto e tutti sono tornati nelle loro case.
Nessun politico europeo ha lasciato Bruxelles e la situazione, fin dalla stessa serata del 5 dicembre, è tornata alla normalità e non si sono registrati – neanche nei giorni successivi – attimi di tensioni come quelli raccontati dalla cugina adottiva che lavora in Belgio dell’utente Twitter che, come al solito, l’ha sparata grossa. Perché il metodo è sempre lo stesso: raccontare cose non vere per andare a sollecitare le pance (anzi, i fegati) di chi si oppone al vaccino, nega la pandemia o dice non alle restrizioni per motivi sanitari. Un canovaccio utilizzato nei giorni scorsi anche dall’Eurodeputata (ex Lega) Francesca Donato che sui suoi profili social ha condiviso immagini delle “proteste anti-restrizioni in Francia”. Molti di quei video, però, fanno riferimento a manifestazioni sparse in giro per il mondo (e non per motivi legati alla pandemia)
(foto da Twitter)