Sara Cunial e le sue bufale complottiste finalmente oscurate da Facebook

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-09

Dal 5g ai vaccini, dalle mascherine a Bill Gates: il social di Marck Zuckerberg ha reso impossibile collegarsi col profilo della deputata ex M5s che per professione diffonde bufale online

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Da oggi chiunque provi a cercare su Facebook “Sara Cunial” non troverà – per fortuna – nessuna pagina da consultare. La deputata eletta nelle liste del Movimento 5 stelle, nota per rilanciare sui suoi canali social complotti di ogni tipo, ultimamente anche su temi importantissimi come vaccini e mascherine, si è vista oscurare il profilo personale dagli operatori della piattaforma di Mark Zuckerberg. Non ci sono comunicazioni ufficiali in merito da parte della diretta interessata, ma la sua pagina risulta al momento irragiungibile.

Tutti i complotti di Sara Cunial

Nel settembre 2020  provò ad abbracciare e baciare un giornalista durante una manifestazione negazionista a Padova. Il Movimento 5 stelle aveva già preso le distanze da lei nel 2019, ma non per le sue teorie complottiste: fu espulsa dal gruppo alla Camera dopo aver definito la linea del suo partito in merito alla questione della Xylella che ha colpito gli ulivi pugliesi dal 2008-2010 “uno scempio in nome e per conto delle agromafie”. Già in passato era stata sospesa dal partito in seguito a un post in cui paragonava le vaccinazioni a un “genocidio gratuito”, ma mentre ancora rappresentava i grillini aveva organizzato alla Camera una conferenza stampa sulla pericolosità dei vaccini. Durante il lockdown era stata sanzionata perché trovata in strada senza una motivazione valida che giustificasse il suo spostamento. Nel bouquet di complotti ai quali crede fermamente c’è anche quello sulla nocività del 5G e  su Bill Gates, definito come esponente di uno “scientismo dogmatico protetto dal nostro pluripresidente (Napolitano, ndr.), che è la vera epidemia culturale di questo Paese”.

Il messaggio di Facebook

I suoi post su Facebook suscitano spesso forti dibattiti nei commenti, tra “supporters” che le danno ragione e utenti che provano a riportarcela, alla ragione, fallendo miseramente. Anche l’acredine delle discussioni potrebbe aver indotto Facebook a fare ulteriori indagini sui contenuti del profilo della deputata Cunial, e non è escluso che questo possa essere riaperto da un momento all’altro. Resta però il segnale che il social di Zuckerberg ha voluto dare oscurando temporaneamente le sue menzogne e rendendo il web, anche solo per qualche ora o giorno, un posto più sopportabile.

 

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