Sanna Marin racconta perché la Finlandia entra nella Nato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-19

La premier finlandese ha spiegato i motivi che hanno spinto il suo governo ad accelerare le pratiche per l’annessione al Patto Atlantico

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Quel che è accaduto in Ucraina ha fatto alzare l’asticella dell’attenzione internazionale. Molti Paesi vicini alla Russia, infatti, si sono sentiti minacciati da quello che – come accaduto a Kyiv – potrebbe accadere. E così Finlandia e Svezia hanno accelerato le operazioni per chiedere l’ingresso nella Nato e usufruire di uno “scudo di pace” rappresentato – come spiegato dalla premier finlandese Sanna Marin nella sua intervista a La Stampa – dalla difesa del Patto Atlantico.

Sanna Marin e la Finlandia che entra nella Nato per difendere la pace

La premier finlandese, mercoledì ha incontrato il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, prima di dialogare anche con Giuseppe Conte ed Enrico Letta. Nell’incontro di Palazzo Chigi, Sanna Marin ha ricevuto una rassicurazione dall’Italia che ha confermato il pieno appoggio all’ingresso della Finlandia (e della Svezia) tra i Paesi del Patto Atlantico. La decisione di aderire alla Nato è figlia della situazione di tensione diventata sempre più preoccupante quando, all’alba del 24 febbraio scorso, Vladimir Putin ha deciso di invadere l’Ucraina e iniziare questa guerra:

“Siamo preoccupati per la sicurezza del nostro Paese e dell’Europa. Vogliamo essere certi che non ci sarà mai più la guerra in Finlandia. La partecipazione alla Nato è una garanzia di Pace”.

Perché la Finlandia è il “vicino” Nord-Occidentale che confina con la Russia e anche alcuni movimenti di truppe e mezzi militari inviati da Mosca al confine hanno fatto crescere le preoccupazioni. E proprio da Mosca sono arrivate, nei giorni scorsi, alcune neanche troppo velate minacce al Paese guidato dal governo di Sanna Marin. Ieri, per esempio, la portavoce del Cremlino ha detto che la reazione russa all’ingresso della Finlandia nella Nato sarà “una sorpresa”. Mentre Putin continua a dire che qualora la Nato espandesse i suoi confini, ci sarebbe una perdita di neutralità che provocherebbe inevitabili reazioni. Ma su questo la premier finlandese ha le idee molto chiare:

“Abbiamo preso questa decisione perché vogliamo massimizzare la nostra sicurezza. Non è contro qualcuno o qualcosa. È per la nostra protezione. Non è un errore. È la reazione naturale della Finlandia davanti alla guerra di Putin contro un Paese del nostro vicinato. Mi sembra una decisione molto pragmatica”.

Ora manca solamente l’ingresso nel Patto Atlantico. La maggior parte degli Stati membri dell’organizzazione non sembrano voler mettere ostacoli agli ingressi di Finlandia e Svezia. Ma c’è da superare il “no” arrivato dalla Turchia di Erdogan che prima di dare il suo parere positivo vuole l’estradizione di 30 membri del PKK dai due Paesi. E Sanna Marin apre al dialogo anche con Ankara:

“Dobbiamo discutere con calma, vedere se ci sono dei malintesi e, nel caso, correggerli. La risposta è il dialogo”.

(foto IPP/imagostock)

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