Salvini dice che sta organizzando con Caritas e Sant’Egidio la trasferta di pace in Ucraina. A loro insaputa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-03

Il leader della Lega è stati smentito in meno di 24 ore. I due enti apprezzano l’iniziativa, ma non ne sanno nulla e non sono mai stati contattati dal leader della Lega

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Parole, parole, parole. La missione di pace annunciata ieri, davanti alle telecamere, da Matteo Salvini sembra essere lodevole. Ma il leader della Lega ha citato due enti che, da sempre, agiscono per la pace nel mondo e per aiutare tutte le persone in difficoltà per colpa della guerra (come quella in Ucraina) e delle carestie: Caritas e Comunità di Sant’Egidio. L’ex ministro, infatti, ha detto di averli già contattati, ma nel giro di 24 ore sono arrivate già le smentite da parte di tutti.

Salvini smentito da Caritas e Comunità di Sant’Egidio sull’Ucraina

“Sto ragionando con l’ambasciata italiana, la Caritas e Sant’Egidio”, aveva detto mercoledì Matteo Salvini facendo riferimento ai suoi contatti – anche con il premier polacco – per l’organizzazione di una manifestazione di pace in Polonia a cui avrebbe partecipato in prima persona. Tutto molto belle (seppur rischioso, vista la settimana appena conclusa di continui bombardamenti). Ma oltre alla stampa, ha avvisato realmente i diretti interessati? Secondo quanto riportato da fonti citate da Il Fatto Quotidiano, la risposta è “no”.

“Alla Caritas nessuno ha parlato con Salvini”, fanno sapere dagli uffici dell’organismo pastorale della Cei. “Non conosciamo il merito della proposta e quindi non possiamo esprimerci”.

Avrà parlato almeno con la Comunità di Sant’Egidio, potrebbe pensare qualche sprovveduto ottimista. E invece:

Parole quasi identiche anche dalla comunità di Sant’Egidio: “Nessuno ha ancora parlato con Salvini, non ne sappiamo niente”.

Insomma, nessuno dei due enti ha mai ricevuto alcuna comunicazione, neanche per via indiretta, dal leader della Lega per l’organizzazione di questa manifestazione di pace in Ucraina, con la sponda (presunta, a questo punto) anche della Polonia. Enti citati a loro insaputa, simbolo di una propaganda dialettica che prosegue anche in un periodo di guerra. Perché l’iniziativa sarebbe lodevole, ma se condotta in maniera razionale e non facendo annunci spot alla stampa.

(foto IPP / Paolo Lazzeroni)

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