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Salvini vuole andare in Ucraina per promuovere una “manifestazione di pace”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-02

Il leader della Lega Matteo Salvini ha detto di essere in contatto con i leader di Polonia e Ungheria per organizzare una manifestazione di pace in Ucraina

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“Stiamo valutando la logistica, studenti, parlamentari, camionisti, pensiamo di andare lì, ma vediamo, se ritenessimo che possa servire lo faremmo”: Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa alla Camera per presentare il sondaggio del professor Enzo Risso sul conflitto Russia-Ucraina, ha riferito di volersi recare nel Paese di Zelensky. “L’8 marzo è la festa della donna, lì le donne scappano, festeggiarla in Ucraina avrebbe un altro senso. Se qualcuno proponesse una marcia della pace che da Varsavia invadesse pacificamente un territorio sotto assedio avrebbe valore evidente”. “La pace non è mai politicamente scorretta – aggiunge – è sempre il primo obiettivo da perseguire con ogni mezzo necessario. Noi abbiamo dato mandato, per sanzioni e aiuti militari, senza mai sospendere il tempo del dialogo, perché bomba chiama bomba e un conflitto nucleare deve essere evitato con ogni mezzo possibile”.

Salvini vuole andare in Ucraina per promuovere una “manifestazione di pace”

Poi arriva per la prima volta la condanna diretta di Putin, del quale ha pronunciato apertamente il nome: “In questo momento c’è qualcuno che invade e qualcuno che è invaso, c’è qualcuno che ha aggredito e qualcuno che è stato aggredito, noi siamo a fianco degli aggrediti, c’è Putin che ha aggredito e Zelensky che è aggredito. È il caso di dirlo, per dire basta alle polemiche stucchevoli”. Poi ha spiegato di essersi attivato con  l’ambasciata italiana, la Caritas, Sant’Egidio e i leader di Polonia e Ungheria per organizzare “un flusso di combattenti per la pace, perché una cosa è manifestare a Berlino, una cosa esserci. Magari il prossimo collegamento alla Camera lo facciamo settimana prossima da quei territori”. Poi l’augurio che Papa Francesco si attivi in modo simile: “Se siamo in cento è un conto, se fossimo in centomila è un altro conto, se fosse il Santo Padre a dirlo, se fosse lui promuovere questa manifestazione, nessuno potrebbe accusarlo di avere un doppio fine, di essere un amico di Putin”.

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