“Brusca libero dopo 100 omicidi e io rischio 15 anni per aver difeso il Paese”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-01

L’egocentrismo di Matteo Salvini che riesce a parlare del suo processo anche commentando la scarcerazione di Giovanni Brusca

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Il viaggio a Fatima gli ha regalato l’indicazione dall’alto dei cieli, ma lo ha aiutato a sviluppare la pietas cristiana. E così il leader della Lega si dice molto indignato per la scarcerazione, dopo 25 anni di di carcere, dell’assassino mafioso e pluriomicida che ha fatto arrabbiare moltissimi italiani e alcuni (non tutti) i parenti delle vittime. Il tutto condito da quell’egocentrismo mai celato. E così Salvini su Brusca riesce a parlare del suo processo. Con tanto di ardito paragone.

Salvini su Brusca, il paragone tra il suo processo e la scarcerazione del mafioso

“Brusca che ha 100 omicidi sulle spalle ha fatto 25 anni di carcere, io ne rischio 15 per aver controllato, rallentato e limitato gli sbarchi di immigrati clandestini. Io ritengo di aver difeso il mio Paese”, ha detto Matteo Salvini in collegamento con Mattino 5. Insomma, un microcosmo che utilizza come unità di misura la vita del leader della Lega. Un mondo in cui tutto deve essere misurato e commisurato a quel che accade a lui. Ovviamente la storia di Giovanni Brusca non può far esultare, visti i gravi delitti di cui si è macchiato l’ex mafioso e collaboratore di giustizia.

Ma è quanto prevede il codice penale italiano. E lo sa bene anche lo stesso Matteo Salvini che in un altro passaggio del suo intervento televisivo, spiega come quella legge – secondo lui – debba essere cambiata.

“Con tutto il rispetto per le leggi, la scarcerazione di Giovanni Brusca è una schifezza. Se è uscito di carcere significa che c’erano i requisiti, ma allora bisogna cambiare la legge. Una persona che ha 100 omicidi sulle spalle, che ha sciolto un bambino nell’acido, che ha schiacciato il telecomando che ha ucciso Falcone e la sua scorta è una bestia. Per quanto mi riguarda non doveva uscire di galera. Se c’è l’ergastolo e non lo dai a un personaggio di questo genere a chi lo dai l’ergastolo?”. E ancora: “Per soggetti come questi l’ergastolo con il lavoro obbligatorio in carcere è il minimo della pena. Poi avrà anche collaborato e fatto arrestare altri mafiosi ma uno che scioglie un bambino nell’acido come fa domani a uscire di casa? Come fa a sorridere a dopo che ha rubato il cuore alla Sicilia”.

(foto: da Mattino 5)

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