Salvini chiede scusa a Bolsonaro “a nome del popolo italiano”. E il popolo italiano non la prende bene | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-02

Il leader della Lega Matteo Salvini tende la mano al presidente del Brasile Jair Bolsonaro, contestato in ogni città italiana che ha visitato dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Anguillara Veneta

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Tra il Vescovo di Padova che rifiuta l’invito, il sindaco che non si fa trovare ad accoglierlo e la piazza piena di manifestanti, l’unica mano tesa verso Bolsonaro è quella di Matteo Salvini. Il leader leghista parla da Pistoia, a margine della commemorazione dei caduti brasiliani nella Seconda guerra mondiale, per difendere il presidente del Brasile, attaccato duramente in questi giorni in cui sta girando l’Italia dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Anguillara Veneta.


“Voglio scusarmi con il popolo brasiliano – ha detto Salvini arrivando al Monumento votivo – per le polemiche nei confronti del presidente Bolsonaro venuto qui per onorare i caduti brasiliani morti per la nostra libertà, che hanno combattuto fascisti e nazisti sul serio”. “Mi scuso a nome del popolo italiano – ha aggiunto – perché mi sembra imbarazzante la polemica verso una persona che è stata ricevuta da Mattarella e Draghi. Onorare i caduti dovrebbe essere al di fuori della polemica politica. Qua sono caduti degli uomini che hanno combattuto nazisti e fascisti sul serio, non a chiacchiere, non con i cortei. I manifestanti a Pistoia anche oggi si dimostrano quello che sono, anche nel giorno dei morti”. Poi però è lui a sfruttare la passerella per lanciare messaggi politici: “Se avessimo dovuto aspettare la sinistra, i terroristi sarebbero ancora liberi. Ringrazierò Bolsonaro per il caso Battisti”.

Sono circa 200 i manifestanti riuniti in Piazza Duomo a Pistoia che a colpi di slogan come “Bolsonaro fora” e “Bolsonaro non sei un faro per il tuo paese ma un falò”, hanno gridato il loro dissenso contro la visita del presidente del Brasile. Sui social invece è partito l’hashtag #Notinmyname per tutti quelli che non si sentono rappresentati dalle scuse di Salvini fatte “a nome del popolo italiano”.

“Salvini non può parlare neanche a nome del suo condominio”, uno dei commenti più ironici, mentre l’associazione femminista Non Una di Meno ha Twittato: “Indagato per l’omicidio di Marielle Franco, devastatore della foresta e della comunità indigena dell’Amazzonia, negazionista e colpevole del dilagare delle morti per Covid in Brasile. Noi non chiediamo scusa”.

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