Politica
Salvini rilancia Quota 100 e definisce ideologico chi è contro il nucleare
di Enrico Filotico
Pubblicato il 2021-09-10
Come sempre Matteo Salvini offre spunti di conversazione, per lui quota 100 è viva e costa “solo” 400milioni. “Il nucleare si può fare”, ma il dibattito rimanga lontano dalla campagna elettorale
Matteo Salvini prova in extremis a difendere Quota 100, proprio mentre il Movimento Cinque Stelle annuncia le barricate sul Reddito di Cittadinanza. Le due misure simbolo del Conte I, assieme ai decreti sicurezza, rischiano di essere eliminate dal panorama normativo italiano. Per quanto riguarda Quota 100, semplicemente non sarà rifinanziata. La scadenza è al 2021. Mentre il Rdc potrebbe essere riformato, di fatto snaturandolo ma lasciandone il nome così da mitigare l’eventuale sconfitta in casa pentastellata.
Eventualità su cui Salvini però non è pronto a cedere, anzi oggi dalle colonne de La Stampa rilancia. Quando Malagutti gli fa notare che il suo progetto è morto, lui risponde al contrario: Quota 100 è viva.
Sen #Salvini “#Quota100 costa 400mln e meglio un giovane nella Pa che un 60enne”. Senatore ma di che Paese parla? 1) costo #Quota100 non è 400 mln; 2) Abbiamo bassa occupazione e alto debito. Può spiegare come intende mandare in pensione i 60enni con questi dati? @LaStampa pic.twitter.com/UNb152T3oe
— Veronica De Romanis (@VeroDeRomanis) September 10, 2021
E poi la spiegazione: “Pensi alla digitalizzazione della pubblica amministrazione – dice Salvini – meglio avere un venticinquenne che sa tutto dei computer o un sessantenne stanco?”.
Salvini rilancia Quota 100 e definisce ideologico chi è contro il nucleare: l’idea del leader del Carroccio
Poi il passaggio sul nucleare, un tema che diventa pericoloso se utilizzato in campagna elettorale. Effettivamente ben dice Salvini che le posizioni sull’energia nucleare non deve essere ideologica, neanche superficiale però. E’ chiaro che in Europa le centrali esistono, alcune anche sufficientemente vicine ai nostri confini da coinvolgerli eventuali disastri. Il punto, come sempre, è il reale. Nel nostro paese non si teme (solo) il disastro, l’evento traumatico. Ma anche l’ordinario. Basti pensare che sono anni che lo smaltimento delle scorie è un argomento di discussione che spacca i tavoli, partendo dai siti finendo alle regioni che dovrebbero provvederne.