Salvini si costituisce parte civile nel processo a Saviano, ma il giudice gli dice di no: “Non può farlo”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-12-13

Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Roma durante la terza udienza del processo contro Roberto Saviano

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Voleva costituirsi parte civile nel processo per diffamazione ai danni della Premier Meloni che vede come imputato Roberto Saviano, ma alla fine Matteo Salvini dovrà rinunciarci. Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Roma che oggi, durante la terza udienza del processo contro lo scrittore, ha respinto la richiesta avanzata dal ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega.

Nello specifico, il giudice monocratico di Roma ha stabilito che “non si può ritenere Salvini danneggiato dalla condotta che vede Meloni parte offesa e quindi non è ammissibile la costituzione di parte civile in questo procedimento”. Dunque è stata accolta la richiesta dell’avvocato di Roberto Saviano, Antonio Nobile, che in aula aveva spiegato come la la richiesta di costituzione di parte civile del ministro Salvini non dovesse essere ammessa perché “non avendo presentato querela” risultava “un soggetto estraneo rispetto all’imputazione così come formulata”.

Sulla non ammissione di Salvini come parte civile del processo, Saviano ha detto: “Quella di oggi è stata un’udienza importante perché è stato escluso Matteo Salvini come parte civile del processo: non poteva presentarsi, a norma di legge come è stato discusso, parte civile. Probabilmente l’onorevole Salvini temeva di essere messo in ombra dal primo ministro Meloni ed è andato in rincorsa a cercare di partecipare a questo processo ma non ci sarà: non sarà parte civile. Probabilmente è stata solo una sua strategia per cercare di fare clamore mediatico e andare in ricorsa temendo che Meloni gli tolga il palio della visibilità”.

Meloni non testimonierà al processo, Roberto Saviano: “Incredibile”

L’indagine è stata aperta dopo la querela presentata dalla stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, definita da Saviano “bastarda” su La7 nel corso di un dibattito sui migranti e sulla gestione degli sbarchi in Italia. Il giudice, ascoltate le parti, ha disposto il rinvio a giudizio al 27 giugno per l’ascolto delle testimonianze di Corrado Formigli e del presidente di Amnesty International Italia Riccardo Noury.

All’uscita dall’udienza a Roma, Roberto Saviano si è espresso proprio sul fatto che Meloni non testimonierà nel corso del processo. Lo scrittore ha detto:

Giorgia Meloni non sarà testimone in questo processo. È incredibile, non è stata chiamata dal pm né dalla parte civile. Io mi ritroverò a dover rispondere del reato di cui mi accusano e non ci sarà la possibilità del confronto con il primo ministro che probabilmente teme una certa debolezza in questo processo perché, qualora ascoltati, dovranno comunque rispondere delle scelte politiche fatte in questi anni che sono la materia del mio giudizio dato nei loro confronti. Anche in questo si vede la disparità. Io le rispondo da scrittore per le mie parole, loro no, avendo l’immunità parlamentare.

 

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