Salvini avrà indossato la maglia con la faccia di Putin nell’incontro di oggi con Mattarella?

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-02-23

Fece storia quella maglietta indossata dal leader della Lega a Strasburgo il 25 novembre del 2015. Non solo per la maglia, ma anche per il messaggio

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Abbiamo già parlato delle continue giravolte di Matteo Salvini (e del suo partito) attorno al nome e alla figura di Vladimir Putin. Da sempre stimato per la sua forza politica in Russia e il suo peso nelle trattative internazionali, il leader della Lega ha più volte espresso ammirazione attraverso dichiarazioni e post social. Poi la crisi in Ucraina e il nuovo posizionamento del Carroccio nei confronti del numero uno del Cremlino. E questa mattina l’incontro tra il leghista e il Capo dello Stato Sergio Mattarella anche per parlare di quel che sta succedendo nel Donbass. Ma nel 2015, quando era europarlamentare, ecco cosa scriveva e cosa indossava.

Salvini incontra Mattarella, ma è storia la sua maglia col volto di Putin

Una foto iconica, con una maglietta indossata anche in altre occasioni. Immagini e pensieri condivisi sui social per attirare l’attenzione mediatica (all’epoca dei fatti le percentuali della Lega si contavano sulle dita di una mano, massimo due) e rimarcare la sua vicinanza alla politica di Vladimir Putin che – sorpresa delle sorprese – non è mai cambiata. La crisi in Ucraina e l’atteggiamento nei confronti del Donbass (come già accade per la Georgia e per la Crimea) è sempre stata la stessa. Ma Salvini sembra essersene reso conto solamente negli ultimi giorni. Tanto è vero che nel 2015 scriveva su Facebook:

“Qui Strasburgo. È appena intervenuto il Presidente Mattarella, che ha detto che chiudere e controllare le frontiere europee non serve. No, certo, facciamo entrare altri milioni di immigrati.  Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!”.

Oggi, invece, scarica Putin e abbraccia Mattarella. Un nuovo cambiamento, una nuova giravolta del leader della Lega che non segue alcun ideale, ma pensa solo prendere la forma del contenitore che lo contiene. Come scrisse Bauman nella sua “Modernità Liquida”, dove la realtà è un fluido che per sua natura prende la forma del contesto.

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