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Salvini indagato per i voli di Stato

Alessandro D'Amato 12/12/2019

L’accusa è abuso d’ufficio e riguarda 35 voli di Stato segnalati dalla Corte dei conti a piazzale Clodio. Gli atti sono già stati trasmessi al Tribunale dei ministri. Salvini disse: “L’inchiesta sui voli di Stato fa ridere”

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Matteo Salvini è indagato dalla procura di Roma per i voli di Stato. L’accusa è abuso d’ufficio e riguarda 35 voli di Stato segnalati dalla Corte dei conti a piazzale Clodio. Gli atti sono già stati trasmessi al Tribunale dei ministri.

Salvini indagato per i voli di Stato

La vicenda è quella che nel settembre scorso la Corte dei Conti aveva chiuso con un’archiviazione, non ravvisando danni erariali per quanto di sua competenza. La Corte, dopo aver chiuso la sua indagine, aveva inviato gli atti alla procura di Roma per verificare l’esistenza di eventuali reati. La procura ha verificato la sussistenza dell’ipotesi di reato di abuso d’ufficio e ha inviato così gli atti al tribunale dei ministri. Sotto la lente ci sono in particolare sei viaggi istituzionali dell’ex ministro che coincidevano con appuntamenti elettorali. Al termine dell’istruttoria, i pm della Corte dei Conti hanno concluso che si è trattato di un utilizzo illegittimo dei mezzi che teoricamente dovrebbero essere usati solo per alti fini istituzionali e non per ordinari spostamenti perché quei voli hanno rappresentato per l’ex ministro dell’Interno un vantaggio, anche se nel merito non c’è stato per le casse pubbliche un vero e proprio spreco.

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Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera spiega che secondo la procura di Roma bisogna verificare, attraverso l’acquisizione di documenti e testimonianze, se l’illegittimità rivelata dalla magistratura contabile abbia un rilievo penale, ma la legge prevede che il fascicolo venga inviato al collegio per i reati ministeriali «omessa ogni indagine». Che invece dev’essere svolta dall’apposita sezione del tribunale, per verificare se si trattò di un abuso, di un eventuale peculato, oppure niente che possa mandare il leader leghista sotto processo. All’epoca, la procura contabile del Lazio, guidata da Andrea Lupi, aveva aperto il fascicolo sull’uso del bimotore Piaggio P-180 – ribattezzato la “Ferrari dei cieli”– non solo per partecipare a eventi ufficiali ma anche per iniziative elettorali:

L’inchiesta di Repubblica ha individuato più di venti voli con mezzi della polizia e in un caso anche dei vigili del fuoco. Viaggi in cui iniziative di propaganda – 211 quelle a cui ha partecipato Salvini solo da gennaio – vengono agganciate a manifestazioni ufficiali. Come venerdì scorso. Alle 6.55 il leader della Lega sale a bordo del P-180 diretto a Reggio Calabria, dove un Augusta lo aspetta per raggiungere una cerimonia anti mafia, poi alle 12.12 riparte per Lamezia Terme e da lì in elicottero fino a Catanzaro per un comizio elettorale.

Alle 16.34, partenza per Napoli per un incontro in prefettura sull’arresto dei feritori della piccola Noemi e due ore dopo l’ultimo viaggio per Linate in vista dell’adunata degli alpini il giorno dopo. L’aereo della polizia si alza da Capodichino alle 19.22, venti minuti prima di un jet Alitalia per la stessa destinazione, che sarebbe costato molto meno: il P-180 ha interni di lusso e tocca i 750 chilometri orari, e un’ora di volo sul mercato privato costa almeno 4-5.000 euro.

Sul mercato privato il P-180 viene noleggiato per 4-5mila euro l’ora ma nel caso della flotta statale la spesa è circa la metà: il conto per i viaggi di venerdì scorso sarebbe quindi di circa 10 mila euro.

Salvini e i voli sugli aerei di polizia e pompieri

Il Corriere spiega oggi che a l’uso di quegli aerei ed elicotteri fu considerato illegittimo perché secondo decreti e regolamenti i mezzi della polizia e dei pompieri sono riservati «allo svolgimento di compiti istituzionali o di addestramento, e non ai cosiddetti “voli di Stato”»:

Per i quali vige un’altra normativa che ne restringe l’uso alle cinque alte cariche dello Stato (presidente della Repubblica, delle due Camere, del Consiglio dei ministri e della Corte costituzionale), «salvo eccezioni che debbono essere specificamente autorizzate». Nel caso dei 20 voli con l’aereo P.180 e dei 14 con un elicottero del Dipartimento di Ps, più uno sul P.180 dei Vigili del fuoco, non risulta alcuna autorizzazione.

E gli apparecchi usati da Salvini «sono stati acquistati per finalità prettamente operative, non per il trasporto di autorità e neanche per agevolare lo svolgimento della loro attività istituzionale». Di qui, secondo la magistratura contabile, «l’illegittima scelta di consentire l’uso dei menzionati velivoli per la finalità del traporto del ministro dell’Interno e del personale al seguito». E la trasmissione del fascicolo alla procura di Roma.

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I voli di Stato di Matteo Salvini (Il Fatto, 12 dicembre 2019)

Sulla vicenda in passato è anche intervenuto il Dipartimento di Pubblica sicurezza per ribadire che non vi era nulla di irregolare. Questo perché a Salvini –si spiegava –, era “attribuito il primo livello di protezione che gli dà diritto all’utilizzo di aerei di Stato al pari dei soggetti sottoposti al medesimo livello di sicurezza”. Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Valeria Pacelli ricorda che quando la Corte dei conti aprì il fascicolo, Salvini commentò: “L’inchiesta sui voli di Stato fa ridere”. Quell’indagine è stata archiviata, ma la faccenda è ora aperta sotto il profilo penale davanti al Tribunale dei ministri. Lì si vedrà se Salvini avrà altri motivi per ridere.

EDIT ORE 11,43: “Leggo che sono inquisito. Ma tutti i miei voli di Stato erano per motivi di Stato, da ministro del’Interno, per inaugurare caserme. Mai fatto voli di Stato per andare in vacanza, quello lo fanno altri”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, commentando l’inchiesta della Procura di Roma.

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