Il viaggio di Salvini a Mosca? Una richiesta dell’ambasciatore russo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-01

A parlare è l’ex deputato di Forza Italia Antonio Capuano che dopo i “no comment” ha raccontato tutto quel che è accaduto fin dai primi giorni di guerra

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Dopo una serie di no comment di fronte alle evidenze raccolte (anche da fonti ufficiali, come quelle dell’ambasciata russa), Antonio Capuano “vuota il sacco” e ha raccontato per filo e per segno tutti gli incontri tra il leader della Lega e Sergej Razov, fin dai primi giorni della guerra in Ucraina. I due (anzi, i tre) si sono incontrati almeno quattro volte. In nessuna di queste occasioni – e per questo il Copasir sta indagando – il Presidente del Consiglio Mario Draghi è stato avvisato di questi colloqui. E c’è di più: il viaggio di Salvini in Russia (sospeso) era stato organizzato proprio su richiesta dell’ambasciatore russo.

Salvini in Russia perché glielo ha chiesto l’ambasciatore russo

Il quotidiano Domani, il primo ad aver raccontato – citando fonti dirette e concrete – degli incontri segreti tra il segretario della Lega e l’ambasciatore russo a Roma, è riuscito a contattare e ottenere risposte (dopo i silenzi di ieri) Antonio Capuano che ha deciso di spiegare la genesi dell’idea di quel viaggio di Salvini in Russia

“Abbiamo parlato con Razov del piano presentato in aula (dopo l’informativa di Draghi al Senato del 19 maggio, ndr). Ai russi questa cosa gli stava bene, e ci dicono: ‘Ma perché non la fa proprio l’Italia questa proposta? Salvini ha detto: Ci posso provare, ma voglio il cessate il fuoco’, e così ha fatto una proposta più articolata: il tavolo con i garanti, la neutralità… Razov ha detto: ‘Tosto, è forte’. I giorni successivi Razov ha mostrato disponibilità, però ci ha detto che il cessate il fuoco si decide a Mosca, bisognava andare lì”.

Una sorta di “obbedisco”, come un novello Giuseppe Garibaldi a Teano davanti al generale La Marmora. Perché dopo quella richiesta, sono iniziati i preparativi per quel viaggio. Poi, però, qualcuno – e come rivela La Repubblica, la fonte potrebbe essere proprio interna al Carroccio – ha fatto uscire allo scoperto il piano di viaggio del segretario della Lega. Da lì il polverone: dalle reazioni di praticamente tutti, alla fuoriuscita di quella figura misteriosa (fino a qualche giorno fa) di Antonio Capuano. Fino alla cancellazione di quel progetto di viaggio in direzione Mosca.

E proprio l’avvocato di Frattaminore, con un passato a Montecitorio con Forza Italia, ha confermato il tutto anche al Corriere della Sera, dicendo anche di essere pronto a raccontare tutto al Copasir che ha aperto un’inchiesta. Il legale – che l’ambasciata russa ha “identificato” come consulente di Salvini – ha dichiarato:

“Salvini voleva spendersi davvero. E lo hanno invitato a fare altri passi. Il segretario della Lega ha spiegato il suo progetto in quattro punti, dall’altra parte è arrivata un’apertura di credito”.

L’interlocutore – di tutti quei 4 incontri, il primo a pochi giorni dall’inizio della guerra e l’ultimo lo scorso 19 maggio – era proprio Sergej Razov, quell’ambasciatore russo a Roma che nel corso delle settimane ha attaccato l’Italia con veemenza. Il tutto mentre si incontrava con il leader della Lega. Il tutto mentre chiedeva a Salvini di recarsi n Russia. Il tutto all’insaputa del governo, di Mario Draghi e anche di molti suoi colleghi di partito.

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