Ma Salvini che “si astiene in CdM” è lo stesso che venerdi esultava per il decreto Covid e si intestava le riaperture?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-22

Ieri l’astensione in CdM dei ministri della Lega: la cosa divertente è che le norme approvate in CdM erano le stesse che Salvini venerdì scorso spiegava essere una vittoria del Carroccio

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Ieri sera i ministri della Lega si sono astenuti nel Cdm sul decreto riaperture d’intesa con il leader Matteo Salvini e dopo un colloquio con il premier Mario Draghi al quale hanno spiegato le loro perplessità sul provvedimento. La cosa divertente è che le norme approvate in CdM erano le stesse che Salvini venerdì scorso spiegava essere una vittoria del Carroccio.

Ma Salvini che si astiene in CdM è lo stesso che venerdi esultava per il decreto Covid e si intestava le riaperture?

Era il 16 aprile, appena venerdì scorso, e la canzone che il leader della Lega intonava era molto diversa: le riaperture “non sono vittorie della Lega, ma del buonsenso”, spiegava Salvini, a termine di una visita al centro vaccinale allestito alla Fabbrica del Vapore di Milano. Del resto “erano richieste dei sindaci e dei governatori di tutti i partiti”, aggiungeva sottolineando che “se tutto va come deve andare, il 26 aprile ci sarà un raddoppio della Liberazione”. Peccato che quell’esultanza non era stata accolta con altrettanto entusiasmo sui social. In tanti avevano criticato il “Capitano” per la concessione per la riapertura dei ristoranti solo all’aperto e anche per il coprifuoco alle 22. Bene ma non benissimo, si dice in questi casi. Non solo: la Lega ha provato a mediare non solo il coprifuoco ma anche sulla proroga dello stato di emergenza, che è stato poi rinnovato fino al 31 luglio. Secondo il Carroccio sarebbe bastata una proroga più breve, e d’altra parte spiegare ai propri elettori perché quando era all’opposizione tuonava contro e ora che è al governo acconsente sarebbe potuta essere una fonte di imbarazzo. Ora, senza che sostanzialmente sia cambiato niente rispetto alla cabina di regia, a parte la percentuale degli studenti delle superiori che faranno lezioni in presenza, Salvini si sfila mettendo anche in imbarazzo Giorgetti che ha dovuto spiegare in CdM l’astensione del Carroccio a un Draghi arrabbiatissimo. Salvini ci ha provato in tutti i modi, con sms al presidente del Consiglio, con avvertimenti preventivi, ma nulla è servito per far cedere SuperMario. Le carte ormai sono scoperte. Era ora, e Salvini presto dovrà decidere se essere o di lotta o di governo.

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