La risposta di Salmo alle critiche per il concerto ad Olbia è (quasi) peggio dell’assembramento che ha creato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-14

Il rapper Salmo ha risposto su Instagram a chi lo ha criticato per il concerto a sorpresa organizzato ad Olbia che ha visto la partecipazione di migliaia di fan senza mascherina né green pass: “Non definitevi artisti se poi non avete le palle di infrangere le regole”

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Nessuna raccolta fondi per aiutare la Sardegna devastata dagli incendi. “I soldi li ho messi di tasca mia”, è la posizione ufficiale di Salmo – espressa sui suoi social – in merito alla polemica che lo ha investito oggi. Il rapper ha organizzato un live “a sorpresa” ad Olbia nella serata di ieri, venerdì 13 agosto, e moltissimi suoi fan sono andati ad ascoltare il suo mini-concerto (durato meno di un’ora) assembrandosi senza mascherina e senza green pass, essendo un evento non ufficiale e quindi senza controllo degli accessi. “Ad agosto il centro di Olbia è sempre affollato, esattamente come le spiagge”, si è difeso il rapper da chi lo ha accusato di non aver tenuto conto dell’emergenza sanitaria. È anche vero che proprio in virtù dell’affluenza di persone in una località turistica, l’idea di organizzare un concerto senza regole può rivelarsi (e lo è stata) un vero e proprio disastro.

“Gli assembramenti creati dalla finale degli Europei – ha proseguito – andavano bene, il mio concerto gratuito no”. Con la “leggera” (ma non tanto) differenza che in occasione della finale di Euro2020 tra Italia e Inghilterra i maxischermi sono stati vietati in tutte le città ad eccezioni delle fan zone di Roma, ad ingresso contingentato. Se invece il cantante si riferisce alla sfilata del pullman nel centro della Capitale, è impossibile che non abbia notato il polverone mediatico e le critiche che quell’evento generò.

Salmo ha poi chiuso il suo messaggio con un attacco ai suoi colleghi – tra i quali Fedez, Gemitaiz, Alessandra Amoroso – che avevano criticato la sua decisione di cantare in live senza rispettare le norme: “Non definitevi artisti se poi non avete le palle di infrangere le regole”. Passi la narrazione sull’artista dirompente e anticonvenzionale, ma si tratta di qualcosa da proporre nei testi, magari negli atteggiamenti – e nei gesti – anche in pubblico. Ma la sicurezza e la salute pubblica, quella meglio lasciarla fuori dal discorso.

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