“Rinuncio al compenso pattuito”: Sallusti litiga con Giletti, si alza e se ne va | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-06

L’acceso scontro tra il direttore di Libero quotidiano e il conduttore, che ha orchestrato la trasmissione direttamente dalla piazza Rossa di Mosca. Alla fine, Sallusti di è tolto l’auricolare e ha abbandonato il collegamento

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“No Marija, io esco”. Domenica sera, nel corso della puntata di “Non è l’Arena” (La7), è andata in scena un’accesa discussione a distanza tra Alessandro Sallusti e il conduttore Massimo Giletti (collegato, per l’occasione, dalla piazza Rossa di Mosca). Il direttore di Libero, dopo una serie di interventi di personalità di spicco della propaganda russa – tra cui anche Marija Zacharova (portavoce del Ministro degli Esteri Lavrov) – ha deciso di abbandonare il collegamento in diretta in polemica proprio con il giornalista di La7. Rinunciando anche al compenso pattuito.

Sallusti-Giletti, il direttore di Libero abbandona “Non è L’Arena”

Una puntata, quella di “Non è l’Arena”, nel segno delle tensioni. Tutto è partito – così come il pensiero conclusivo (che sa di commiato) di Alessandro Sallusti sulla scelte di Giletti di condurre la trasmissione dalla piazza Rossa della capitale russa:

“Quando ho saputo che andavi a Mosca ero molto orgoglioso del fatto di conoscerti, immaginavo che avresti parlato al popolo russo o con Putin o avresti fatto qualcosa di utile, qualcosa per cui tutti noi saremmo andati fieri della nostra libertà di informazione E invece mi ritrovo un asservimento totale alla peggiore propaganda che ci possa essere, tra l’altro utilizzando anche gli utili idioti, che non mancano mai”.

Finisce così? Assolutamente no. Alle spalle di Giletti appare il palazzo del Cremlino (fin dall’inizio della puntata, il conduttore ha più volte ribadito il fatto che quella strutture fosse anche “italiana” per via degli architetti che hanno partecipato alla realizzazione della stessa) e anche su quell’esaltazione il direttore di Libero ha deciso di controbattere:

“Quel palazzo che tu hai le spalle, faresti bene a ricordarlo a chi ti sta di fianco (ossia due giornalisti dei media di Stato russi, ndr), è il palazzo dove sono stati organizzati, decisi e messi in pratica i crimini peggiori contro l’umanità del secolo scorso e di questo secolo quello è un palazzo di me*da, tu dovresti avere il coraggio di dire ai tuoi interlocutori che quel palazzo che hai alle spalle è un palazzo di me*da perché lì il comunismo ha fatto le più grandi tragedie del secolo scorso e di questo secolo”.

Oltre al passato, però, c’è anche la stretta attualità. Poco prima, infatti, Giletti era stato più volte pizzicato (come una sorta di rappresentante dell’informazione italiana tout-court) dalla portavoce del Ministro degli Esteri Russo, Marija Zacharova, con attacchi anche personali. E anche per questo, Sallusti ha deciso di interrompere il collegamento e rinunciare al compenso:

“A me fa tristezza vedere un giornalista che stimo venire chiamato bambino e  incompetente da una cretina che non sa nemmeno di che cosa sta parlando. Noi la libertà ce l’abbiamo e sappiamo che cos’è e la difendiamo. Io di fare la foglia di fico a quegli altri due cogli*ni che hai di fianco non ci sto e per cui mi alzo e rinuncio al compenso pattuito: a questa sceneggiata io non voglio più partecipare”.

(foto e video: da “Non è L’Arena”, La7)

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