L’ombra della Russia dietro l’aumento degli sbarchi per favorire la campagna elettorale della destra

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-29

L’aumento del flusso di migranti verso l’Italia dalla Libia in concomitanza con l’annuncio delle elezioni fa aumentare i sospetti su una regia russa, che in Cirenaica controlla il territorio con migliaia di mercenari del Gruppo Wagner

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Barconi carichi di migranti che partono dalla Libia e vengono spediti in Italia con tempismo sospetto, mentre si consuma la crisi di governo e nel nostro Paese inizia a tirare aria di cambiamento verso destra. La Cirenaica diventa un “cannone puntato sulla campagna elettorale”, riferisce a Repubblica una fonte dei nostri apparati di sicurezza, e aggiunge: “L’immigrazione è forse l’arma più potente per chi ha interesse a destabilizzare e, dunque, a interferire sul voto di settembre”. Chi ci sarebbe dietro? Secondo i dati del dipartimento della Pubblica Sicurezza gli sbarchi sono aumentati vertiginosamente, e le imbarcazioni provengono principalmente dalle zone di Derna e Tobruk, la fascia costiera sotto il controllo delle milizie del generale Haftar supportate dai mercenari russi del Gruppo Wagner.

L’ombra della Russia dietro l’aumento degli sbarchi per favorire la campagna elettorale della destra

La sensazione è quella di un vero e proprio rubinetto aperto, vista l’influenza del Cremlino in quelle aree, per favorire la campagna elettorale di quei partiti che fanno leva sulla paura degli stranieri per raccattare consensi. Non a caso tra i primissimi temi messi in campo da Matteo Salvini sulle sue pagine social immediatamente dopo lo scioglimento delle Camere e l’annuncio di nuove elezioni c’era proprio l’immigrazione e la retorica dei porti chiusi. “A fare rotta verso le coste siciliane – scrivono Giuliano Foschini e Fabio Tonacci su Repubblica – non è soltanto la disperazione di chi fugge da conflitti, fame e persecuzioni, ma anche la volontà politica di chi, attraverso quei barconi, intende mettere sotto pressione l’Italia e l’Europa”.

I presunti legami tra la Lega e l’ambasciata russa

Una ricostruzione che entra nel solco dello scoop fatto ieri da Jacopo Iacoboni su La Stampa, secondo il quale ci sarebbero stati contatti tra uno dei principali funzionari dell’ambasciata russa a Roma – Oleg Kostyukov – e Antonio Capuano, organizzatore del viaggio (mai fatto) di Salvini a Mosca. “Il diplomatico – si legge – facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del Governo italiano con questa operazione, avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal Governo”.

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