Attualità
“Putin istiga gli stupri in Ucraina con un inno alla necrofilia”, Rula Jebreal e le violenze sessuali in guerra
neXtQuotidiano 27/05/2022
In un’articolo su La Stampa, Rula Jebreal accusa Vladimir Putin di aver istigato i soldati russi a stuprare donne e bambini in Ucraina
“I leader politici di destra e gli opinionisti che sostengono che la sottomissione e la cessione di una fetta del territorio ucraino a Putin porterebbe alla pace dovrebbero sapere che questo equivale a dire che non ci interessano i diritti umani e non ci interessa il numero di cittadini ucraini torturati, deportati, stuprati e uccisi dalle milizie russe”: Rula Jebreal punta il dito contro Vladimir Putin, colpevole di aver aizzato le truppe russe invitandole a commettere stupri su donne, bambini e anziani in Ucraina. In un articolo apparso questa mattina su La Stampa, la giornalista e scrittrice palestinese ricorda un intervento pubblico nel quale il presidente della Federazione russa aveva paragonato il Paese invaso a una donna morta sottoposta a uno stupro, utilizzando i versi di una canzone russa, “La bella addormentata in una bara” dei Red Mold, “un inno rap allo stupro e alla necrofilia”.
“Putin istiga gli stupri in Ucraina con un inno alla necrofilia”, Rula Jebreal e le violenze sessuali in guerra
“Le donne ucraine – scrive Jebreal – hanno subito compreso il significato di quelle parole e hanno fondato una chat sui social riguardante gli stupri da parte dei soldati russi. La giornalista Olga Tokariuk mi ha raccontato telefonicamente che, su varie chat e social media, molte donne in Ucraina raccontano di essersi attivate per l’uso della spirale, così da non rimanere incinte in caso di stupro”.
The moment Putin apparently made a Russian rape joke about Ukraine
“You may like it or may not, but you’ve got to put up with it, my beauty”pic.twitter.com/DCZIa1Zblv
— Ragıp Soylu (@ragipsoylu) February 8, 2022
La violenza sessuale come arma, al pari di “bombardamenti a tappeto, massacri, fosse comuni, torture e deportazioni”, utilizzati per “distruggere l’identità di un popolo sovrano”. Jebreal racconta le testimonianze di bambini piccolissimi sodomizzati con candele e fucili, di madri stuprate davanti agli occhi dei propri figli, di ragazzine tenute in regime di schiavitù sessuale. “Nelle telefonate intercettate di alcuni soldati russi – si legge – in molti si vantano e ammettono di aver abusato sessualmente di donne e bambini, nonostante il Cremlino continui a smentire”. “Lo stupro – conclude Jebreal – è uno degli aspetti di questo conflitto che continua ad essere totalmente ignorato. Questa è una guerra feroce voluta da un uomo, un dittatore che ha già dimostrato, negli ultimi vent’anni al potere, che nessuna trattativa, dialogo, o accordo può fermare la sua sete di conquiste imperialistiche. Conquiste per le quali è disposto a usare qualsiasi arma”.