Rosatellum, il M5S presenta ricorso alla Corte Costituzionale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-10-31

I ricorrenti avanzano l’ipotesi del conflitto di attribuzione, sul quale giudica la Consulta. In discussione anche un ricorso del Codacons

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Il MoVimento 5 Stelle, a quanto si apprende da fonti parlamentari, con i suoi capigruppo alla Camera e al Senato, ha presentato questa mattina ricorso alla Corte Costituzionale contro il Rosatellum, la legge elettorale approvata dal Parlamento la scorsa settimana. I ricorrenti – secondo quanto viene riferito – denunciano “forzature regolamentari” nell’approvazione della legge, dovute all’apposizione di più questioni di fiducia da parte del governo, avanzando l’ipotesi di conflitto di attribuzione.

Rosatellum, il M5S presenta ricorso alla Corte Costituzionale


Il conflitto di attribuzione consiste in situazioni di contrasto tra organi dello Stato e tra Stato e Regioni e tra le Regioni, più precisamente, tra organi competenti a dichiarare definitivamente la volontà del potere cui appartengono. In questo caso non si comprende come la Corte possa sindacare sulle (presunte) forzature regolamentari del Parlamento. Il 12 dicembre la Consulta esaminerà il ricorso del COdacons contro la fiducia posta dal governo sulla legge elettorale. Una scelta, secondo l’associazione dei consumatori, che avrebbe privato il Parlamento, e quindi i cittadini, della possibilità di discutere ed emendare la riforma. «Si tratta di un gesto di coerenza rispetto a quanto avevamo annunciato nelle scorse settimane. Non lasceremo nulla di intentato per fermare una legge lesiva dei principi costituzionali e che non rispetta la volontà degli elettori», affermano i capigruppo in una nota.

sondaggi rosatellum
Sondaggi: la simulazione del Rosatellum (Corriere della Sera, 28 ottobre 2017)

In un’intervista a Repubblica il costituzionalista Cesare Pinelli ha spiegato: «La fiducia sulla legge elettorale è stata utilizzata anche in altre occasioni, lo fece anche De Gasperi nel 1953. C’è poi un’altra considerazione: se fossimo andati a votare senza una riforma, utilizzando i due Consultellum che erano in vigore, il rischio di avere due maggioranze di segno opposto a Camera e Senato sarebbe stato altissimo. Un vero e proprio incubo, ben peggio del pericolo di ingovernabilità insito anche nel Rosatellum. Che comunque appare come un sistema di transizione, non stabile. Anche perché con una realtà politica tripolare come la nostra non c’è modello elettorale che possa fare miracoli».

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