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Rosa Capuozzo sull’orlo dell’espulsione

La sindaca non avrebbe intenzione di dimettersi e l'avvocato torna ad affermare che è parte lesa. Woodcock parla di comportamento non lineare. I vertici dei 5 Stelle sono furiosi. Intanto un senatore afferma: «Se non si dimette potremmo ritirare l'uso del simbolo»

Alessandro D'Amato
lunedì 11 gennaio 2016 20:00
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«Se la sindaca Rosa Capuozzo non si dimette potrebbe esserle inibito l’uso del simbolo»: Alfonso Bonafede, senatore del MoVimento 5 Stelle, rompe il silenzio dei grillini sul caso di Quarto annunciando le intenzioni del partito di Grillo. Come per Gela quindi il MoVimento 5 Stelle potrebbe espellere la Capuozzo nel caso che lei non si dimettesse. E la sindaca oggi ha chiesto altre 24 ore di tempo per annunciare la sua decisione, anche a causa della perquisizione negli uffici comunali e a casa. Una perquisizione dovuta:  «se da una parte non appare allo stato indagata assumendo peraltro la veste di persona offesa rispetto al reato di tentata estorsione ha tuttavia tenuto una condotta poco lineare e sicuramente da approfondire», ha scritto Henry John Woodcock nel decreto di oggi.

Rosa Capuozzo sull’orlo dell’espulsione

Uno dei motivi che hanno indotto gli inquirenti a disporre le nuove perquisizioni è costituito dalla ipotesi che Capuozzo e Alessandro Nicolais, capogruppo del M5s in consiglio comunale, possano custodire documenti, sia su carta che su supporto informatico, rilevanti ai fini della ricostruzione della vicenda. Nel decreto viene evidenziato il contrasto tra le dichiarazioni rese alla stampa dal sindaco che negò di aver subito ricatti e quanto emerso invece dalle intercettazioni telefoniche e dalle dichiarazioni rese dallo stesso sindaco al pubblico ministero. Nel frattempo oggi il Fatto ha pubblicato un’intercettazione di un dialogo tra la Capuozzo e il consigliere Nicolais:  “Io non ce la faccio più, è finita. Io posso reggere qualsiasi cosa, ma non finire in galera per colpa di qualcun altro. E’ inaccettabile”, diceva la Capuozzo al telefono. Nella telefonata il sindaco Capuozzo sollecita una presa di posizione politica “altrimenti – dice – me ne vado”. Nicolais replica: “Mi ha risposto Fico dieci minuti fa, mi ha scritto: andate avanti tranquilli. Quanto prima verrò”. “Io – dice Capuozzo nella telefonata – ho lottato per le minacce per la casa; ho detto: ma smantellate questa cazzo di casa (riferendosi alle vicende relative alle presunte irregolarità edilizie relative alla casa di proprietà della famiglia del marito, ndr). Non faccio un passo indietro – aggiunge – Ho subito minacce per qualsiasi cosa”. Stamani anche l’abitazione di Nicolais, che è un ufficiale dell’Esercito e non è indagato, è stata perquisita dai Carabinieri. La giornata non sembra sorridere nemmeno ai 5 Stelle.  I parlamentari, fatta eccezione per i 5 del direttorio, hanno appreso della decisione di chiedere al sindaco di Quarto un passo indietro via blog, non erano stati avvisati prima. E anche questo modo di procedere non è andato giù a molti. Per questo, alcuni ieri hanno alzato la cornetta chiedendo ai colleghi dell’organismo voluto da Grillo e Casaleggio di spiegare. Molti hanno avanzato la richiesta di spiegazioni via chat. E c’è chi è pronto a scommettere che questa storia lascerà una ferita profonda, soprattutto tra chi aveva mal digerito la nomina del direttorio e ora è pronto a puntare il dito contro. La dicono lunga i commenti al vetriolo che rimbalzano tra diversi eletti. Quando in Transatlantico inizia a girare la notizia di un possibile intervento a Ballarò, domani sera, di Di Maio, c’è chi si lascia sfuggire con i cronisti: “muto finora e adesso va in tv per metterci il cappello”. Mentre tra i senatori torna forte la convinzione che il direttorio vada allargato a qualche ‘anziano’, o si debba prevederne la rotazione come avviene per i capigruppo di Camera e Senato. Altro elemento, le scarse regole sulle candidature previste nel M5S. “E’ ora di cambiare”, dicono diversi parlamentari chiedendo un ‘giro di vite’ per evitare altri ‘casi De Robbio’.

Le scelte di Quarto

“C’è tutto sul piatto. Ci sono le dimissioni, c’è l’ipotesi di continuare anche senza simbolo nell’interesse di Quarto”, dice intanto il consigliere comunale M5S, Gianluca Carotenuto . “Bisogna dare conto a Quarto – dice davanti alla sede del Comune – se la città vuole che continui è l’unica a cui Rosa deve rispondere”. Parla di “consenso” registrato dal primo cittadino nel corso dell’incontro di ieri con i consiglieri. E a chi gli chiede di una rottura con i vertici M5S, risponde: ” Di questi non posso parlare”. La prima cittadina, al termine della riunione fiume tenutasi nella notte con i consiglieri M5S, avrebbe fatto giungere a Roma voci sulla sua volontà di andare avanti. Di fatto, le sue dimissioni ad ora non sono ancora sul tavolo. E questo, raccontano fonti autorevoli all’Adnkronos, avrebbe mandato su tutte le furie il cofondatore del M5S, “perché il Movimento – ha detto Casaleggio ad alcuni fedelissimi – viene prima di tutto e tutti, non c’è carica o poltrona che tenga”. “La perquisizione e’ stata fatta come persona offesa. Noi rimaniamo parte lesa nella vicenda”, ha detto intanto l’avvocato Stefano Paparella, legale della prima cittadina di Quarto Rosa Capuozzo, che ha assistito il sindaco nel corso della perquisizione dei carabinieri. Alle domande sul merito dell’inchiesta il legale non ha risposto “perché sono in corso indagini”.  In Parlamento verso le 17, poco dopo la dichiarazione di voto di Danilo Toninelli, escono dall’aula Alessandro Di Battista e Di Maio e raggiungono alla buvette per un caffè Carla Ruocco e Carlo Sibilia. Fico non c’è, dai tabulati della votazione risulta in missione. Di Maio evita le domande dei cronisti sul futuro della Capuozzo e fa battute sul Napoli campione d’inverno. Domani sarà ospite di Ballarò su Raitre “senza contraddittorio” lamenta già Alessia Rotta del Pd, denunciando come anche Di Battista sarà ospite da solo a 8 e mezzo su La7 e forse Fico a DiMartedì. La base intanto continua a dividersi: sotto il post in cui Grillo chiede le dimissioni della Capuozzo continuano i commenti e si dividono tra chi appoggia la decisione del leader e chi invece ritiene che “il sindaco se (come pare) è incolpevole allora non deve dimettersi, dare le dimissioni siognificherebbe che gli onesti gettano la spugna, occorre invece restare a testa alta far valere le prorie ragioni”. Al fianco del sindaco di Quarto si schiera anche un deputato campano Luigi Gallo che nella notte su facebook scrive: “Sulla base dei fatti noti ad oggi, esprimo piena solidarietà all`Amministrazione comunale di Quarto. Non essendo emersa ad oggi alcuna palese violazione delle norme giuridiche né del regolamento del Movimento 5 Stelle, del sindaco, della Giunta e degli attuali consiglieri comunali del M5s non condivido la decisione comunicata tramite il blog di Beppe Grillo. Ad oggi risultano tutti, secondo le indagini, parte lesa di un tentativo di infiltrazione e che l`Amministrazione comunale rispetto alle vicende accadute ha operato come argine ai tentativi di infiltrazioni, non cedendo alle pressioni di interessi oscuri sui quali la Magistratura attualmente indaga. Qualora sussistessero motivazioni, non note ai più, a supporto di questa richiesta di dimissioni resto in attesa che vengano comunicate. Sono dalla parte di chi, sul proprio territorio, combatte quotidianamente il malaffare. Quarto, continua a lottare!”

Gen 11, 2016Alessandro D’Amato

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