La perquisizione a casa di Rosa Capuozzo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-01-11

I carabinieri nel municipio di Quarto e nell’abitazione della sindaca, che dice di non essere indagata. Ieri la sfiducia del MoVimento 5 Stelle, oggi le critiche del territorio e dei parlamentari al direttorio

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I Carabinieri stanno eseguendo perquisizioni nell’abitazione del sindaco di Quarto (Napoli), Rosa Capuozzo (M5s). Dall’inchiesta – stando a quanto trapela – non emerge alcuna compromissione del sindaco Capuozzo con la camorra. I Carabinieri sono entrati anche nel Municipio di Quarto (Napoli) dove stanno acquisendo documenti nell’ambito dell’inchiesta su presunti infiltrazioni della camorra nell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Rosa Capuozzo (M5s). Il decreto è stato adottato dal pm della Dda di Napoli Woodcok e dai procuratori aggiunti Beatrice e Borrelli.

La perquisizione a casa di Rosa Capuozzo

Dopo le pressioni arrivate ieri anche da Grillo e Casaleggio per una uscita di scena della Capuozzo, in nottata si è concluso un incontro fiume tra il sindaco e i consiglieri grillini. Al momento, riferisce chi ha preso parte all’incontro, nessuna decisione è stata presa ma nell’arco della mattinata dovrebbe essere reso noto l’orientamento della Capuozzo. Un sindaco che viene definito “stravolto” per la pressione mediatica e del Movimento. La riflessione continua anche stamattina con la consapevolezza, si apprende, che “i tempi sono strettissimi” per giungere a una decisione. Intanto cresce il malessere sul direttorio, accusato da diversi parlamentari di aver gestito male la vicenda e di aver preteso tardivamente le dimissioni della prima cittadina del Comune alle porte di Napoli. In particolare, diversi eletti lamentano la mancata condivisione di una vicenda che rischia di gettare ombre sull’intero Movimento. Nel mirino, soprattutto il responsabile degli enti locali Luigi Di Maio. Tornano a galla in queste ore antichi malumori legati all’ascesa del vicepresidente della Camera, da molti indicato come candidato premier in pectore per i 5 Stelle. L’unico a metterci la faccia per ora è il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che su Fb ieri lamentava la mancata condivisione della scelta adottata.

Di Maio e il male nell’anima

“Questo episodio mi ha fatto male all’anima. I voti delle mafie sono irricevibili anche quando non sono determinanti”, dice intanto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, in un colloquio con il Corriere della Sera in edicola oggi, in merito al caso del Comune di Quarto. “Sono orgoglioso di far parte di questa comunità dove prima delle poltrone viene la coscienza – sottolinea in merito alla richiesta di dimissioni avanzata al sindaco da parte del M5S -. Ne usciamo a testa alta. Sia per aver avuto un sindaco che ha arginato i tentativi di infiltrazione, sia per aver mostrato che facciamo quello che diciamo. Le dimissioni di Rosa, che non e’ indagata sono un segnale di coerenza”. “Il Movimento ha un garante che e’ Grillo – spiega -. A decidere come sempre sono coloro che certificano le liste. Sono scelte relative ai comuni e a casi singoli. Solo che quando si da’ il simbolo nessuno si chiede chi lo abbia deciso. Quando lo si toglie, nessuno lo ricorda”. Per Di Maio “il Movimento e’ a prova di bomba. In 5 anni abbiamo avuto un solo tentativo di infiltrazione e tra l’altro fallito. Il Pd ha inanellato in un solo anno 83 indagati. Mi fa piacere che il Pd abbia abbandonato il suo finto garantismo. Renzi e la Picierno, che protestava a Quarto, ora chiedano le dimissioni dei sindaci pd indagati”.

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