«I giornalisti sono cattivi, non fate il loro gioco sporco»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-03-10

Rocco Casalino detta le regole agli eletti M5S e chiede di non parlare con la stampa. La Stampa riporta tutti i virgolettati

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Un articolo surreale firmato oggi da Federico Capurso sulla Stampa riporta le incredibili parole di Rocco Casalino nei confronti dei giornalisti e le istruzioni date agli onorevoli del MoVimento 5 Stelle riguardo i rapporti con i quotidiani:

«È fondamentale restare uniti – dice Casalino -. La cosa peggiore è esprimere posizioni diverse, perché disorientano e chi è a casa non capisce». La preoccupazione, come si denota dal silenzio imposto alle matricole del M5S mentre scendono dai taxi proprio di fronte alla porta dell’hotel (istruzioni, dello staff), è il rapporto con la stampa: «Noi abbiamo l’abitudine a prendercela con i giornalisti e facciamo bene ma è vero che la responsabilità è anche nostra».

Casalino dice di averlo imparato dagli ultimi cinque anni: «Il giornalista vi usa come fonti anonime. E così crea un meccanismo psicologico per cui il parlamentare pensa “Io glielo dico tanto lui mi copre”. Scrive “fonte parlamentare” e noi passiamo settimane a smentire». Altra consapevolezza: «Non c’è nulla che si possa tenere nascosto con loro, che si possa fare segretamente, anche se siamo in tre. Esce tutto». E Casalino vorrebbe evitarlo. Come? «Non avete bisogno di rapportarvi con i giornalisti. Non vi fate fregare quando vi diranno “Dammi una notizia che sennò vengo licenziato” oppure “fammi guadagnare trenta euro”. Ci sono cascato anche io tante volte. Pensate sempre che il loro fine è di danneggiarci».

 

rocco casalino

Il giudizio è netto:

«I giornalisti sono cattivi. Cercano di tirarci da una parte all’altra perché giocano una partita importante. Partecipano alla campagna elettorale in modo spudorato. Ma non è mai un attacco semplice. È sempre più sofisticato. Non fate il loro gioco sporco. Solo se siamo uniti riusciamo a combatterli. Non serve a nulla parlare con loro. Serve solo a spaccarci e a far dire che siamo divisi. Non abbiamo più bisogno di giornali e tv. Riusciamo ad arrivare a milioni di persone e già nel 2013 abbiamo preso il 25% senza la comunicazione tradizionale».

Lo staff invierà istruzioni, assicura, anche sui social, per i quali è prevista una stretta: «Chiudeteli e aprite quelli ufficiali. Fate attenzione a cosa scrivete. Non entrate troppo nel politico. I giornalisti cercheranno cose vecchie, tipo le scie chimiche e altre cose imbarazzanti. Non c’è nessuna volontà di limitare la vostra libertà: siamo qui per proteggervi. Proteggiamoci tutti a vicenda».

Certo, a nessuno sfuggirà l’ironia della vicenda: Casalino chiede discrezione con la stampa e si ritrova i suoi virgolettati su un quotidiano. Ma già quello che ha detto ci fa capire che la situazione è disperata, ma non seria.

Leggi sull’argomento: Chi si somiglia si piglia: quanto hanno in comune i programmi di Lega e MoVimento 5 Stelle

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