Gaia Tortora e i politici che non vogliono rispettare le regole del confronto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-08

Aldo Grasso sul Corriere della Sera torna sul Metodo Casalino: “La lingua dei media e della politica ha bisogno di regole condivise per il bene della democrazia”

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Aldo Grasso sul Corriere della Sera oggi ritorna sul caso di Gaia Tortora, che si è schierata contro le interviste apparecchiate a Lega e M5S in tv e il Metodo Casalino:

Quale imposizione? Quella imposta da Rocco Casalino, fino a ieri capocomunicazione del M5S e oggi spin doctor del presidente del Consiglio: l’Esponente Grillino evita il confronto con gli altri partiti, può essere intervistato solo dal conduttore, al massimo affiancato da altri giornalisti, ma niente avversari politici. Rocco (o Casaleggio Ass.) dixit e il codice Rocco è legge.

Lontani i tempi in cui Casalino cercava in ogni modo di infilarsi nelle trasmissioni tv per avere visibilità. Bene ha fatto Gaia Tortora a rispondere ai telespettatori che lamentavano l’assenza in studio di esponenti di Lega e 5 Stelle: «I loro esponenti possono partecipare al dibattito confrontandosi con gli altri ospiti, ma le regole le facciamo noi».

Se è vero che i reality sono stati la fucina di nuove forme di rappresentanza, se il mito della trasparenza (le case di vetro si nutrono della retorica dei reality) è ormai carta inservibile, resta il fatto che la lingua dei media e della politica ha bisogno di regole condivise per il bene della democrazia, come spiega Mark Thompson (ex direttore della Bbc e ceo del New York Times) nel libro La fine del dibattito pubblico (Feltrinelli):le istituzioni non possono mai prestare la loro autorevolezza alla partigianeria politica. E quando il linguaggio delle istituzioni degrada, il danno si sente ovunque.

Leggi sull’argomento: Gaia Tortora, il Metodo Casalino e la TV asservita ai grillini

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