Speranza chiede che lo Stato paghi il farmaco per il suicidio assistito di Mario

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-12

In un’intervista a La Stampa, il ministro della Salute Roberto Speranza sostiene che debba essere lo Stato a pagare per il suicidio assistito delle persone che ottengono il via libera dai Comitati Etici regionali

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“Nelle more della non più rinviabile approvazione della legge, compito del governo è tuttavia garantire, d’intesa con le Regioni, l’attuazione della sentenza della Corte Costituzione del 2019 sul suicidio assistito”: il ministro della Salute Roberto Speranza spiega il suo punto di vista sul fine vita, argomento tornato centrale per le vicende di Fabio Ridolfi – che ha scelto la sedazione profonda visto il prolungarsi dell’attesa di una risposta dalla Regione Marche – e di Mario, costretto a pagare di tasca sua la somministrazione del farmaco mortale. In un’intervista a La Stampa ha affermato: “Su questo siamo già intervenuti e su questo continueremo a tenere alta l’attenzione. Una volta che la procedura di verifica del rigoroso rispetto di tutte le condizioni individuate dalla Consulta sia stata completata, le strutture del servizio sanitario nazionale non possono assumere atteggiamenti ostruzionistici”.

Speranza chiede che lo Stato paghi il farmaco per il suicidio assistito di Mario

Secondo il ministro, “non è ipotizzabile che i costi siano a carico del paziente che si rivolge, come previsto dalla sentenza della Corte costituzionale, a strutture pubbliche”. E “anche su questo aspetto il governo non farà mancare, laddove sia necessario, un tempestivo chiarimento e intervento”, assicura Speranza. In attesa dell’intervento dell’esecutivo, ci ha pensato l’Associazione Luca Coscioni ad agevolare la situazione di Mario, lanciando una raccolta fondi che in 24 ore ha toccato quota 16mila euro.

“Esercitiamo così una vera e propria supplenza – si legge in una nota dell’Associazione – all’incapacità dello Stato italiano di farsi carico del diritto dei propri cittadini di non subire condizioni di sofferenza insopportabile e contro la propria volontà”. “In materia di fine vita – aggiunge Speranza – è in corso l’iter di discussione parlamentare di una legge attesa da tempo e il governo non può che guardare con rispetto alle posizioni politico-culturali che si manifestano in un confronto così delicato”.

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