Roberto Sacchet: il giallo sulla morte del 29enne all’Infernetto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-05

29anni, aveva litigato con la fidanzata: strane ferite sul corpo. La tragedia nella casa di famiglia dopo la serata trascorsa con un giovane ascoltato dalla polizia

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A scoprirlo sono stati alcuni conoscenti che hanno visto il corpo disteso in giardino. E da quel momento, ieri mattina alle 12.20, la polizia indaga sulla morte di Roberto Sacchet, morto dopo essere precipitato dalla terrazza di una villetta in via Nogaredo, all’Infernetto. In casa, all’arrivo della polizia, c’era un suo amico. «Non mi sono accorto di niente, perché dormivo. Sabato avevamo organizzato una festa», avrebbe riferito il ragazzo accompagnato in commissariato a Ostia per accertamenti. Sarà l’autopsia a stabilire cosa sia successo alla vittima e se sia davvero precipitata.

Roberto Sacchet: il giallo sulla morte del 29enne all’Infernetto

A quanto pare Sacchet aveva litigato con la fidanzata. Il corpo del ragazzo è stato notato, riverso pancia a terra, in una pozza di sangue nel giardino di casa, da un vicino che intorno a mezzogiorno di ieri ha dato l’allarme. Secondo il Messaggero gli agenti hanno trovato Francesco P., 27 anni, l’amico, che stava lasciando la casa come se nulla fosse successo. Francesco avrebbe anche telefonato a un altro amico per dirgli che non trovava Roberto e non riusciva ad uscire di casa. Il ragazzo, ascoltato a lungo dagli agenti del Commissariato di Ostia, ha anche raccontato che la sera prima aveva mangiato un piatto di pasta e bevuto una bottiglia e mezzo di Falanghina prima di restare a dormire lì. Sul tavolo gli investigatori hanno trovato ancora i resti della cena.

roberto sacchet via nogaredo infernetto

Il corpo del ragazzo è stato notato, riverso pancia a terra, in una pozza di sangue nel giardino di casa, da un vicino che intorno a mezzogiorno di ieri ha dato l’allarme. Spiega il Messaggero:

Il giovane sarebbe caduto per una decina di metri, “a candela”, rompendosi anca e femore, nel cortile dell’abitazione di via Nogaredo dove viveva con la madre che in questi giorni era in vacanza in Abruzzo con il compagno. A infittire il mistero, una lacerazione sul lato della coscia e un taglio sull’avambraccio che il 29enne, trovato con la testa rotta, si sarebbe procurato con la ringhiera del terrazzo. Come avesse provato a opporre una ultima, disperata resistenza. Per cui gli inquirenti non escludono alcuna pista, dall’ipotesi del gesto volontario a quella più agghiacciante, di una spinta verso il vuoto.

Ilcorpo di Sacchet è stato portato all’obitorio di Tor Vergata per l’autopsia. Bisognerà verificare se avesse assunto droga, «era un pezzo di pane, man egli ultimi anni aveva preso una brutta strada e frequentava brutti giri», dicono alcuni amici dei tempi della scuola. Già qualche anno fa, nel 2015 o nel 2016, Sacchet aveva avuto uno strano incidente, precipitando dalle impalcature di un cantiere, sempre all’Infernetto, forse per riprendere un cellulare caduto. «Dopo quell’episodio – ricorda un amico – fu ricoverato per parecchio tempo in clinica».

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