I nomi della gang che ha colpito con lo spray alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-04

In manette sono finiti Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Badr Amouyah, Andrea Cavallari, Moez Akari e Souaid Haddada. In carcere per ricettazione anche Andrea Balugani

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A colpire alla Lanterna Azzurra di Corinaldo tra il 7 e l’8 dicembre scorso, nel giorno del concerto di Sfera Ebbasta, è stata una gang di 7 ragazzi, tra i 19 e i 22 anni, della provincia di Modena che rivendeva la refurtiva dei suoi colpi a un “compro-oro”. In manette sono finiti Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Badr Amouyah, Andrea Cavallari, Moez Akari e Souaid Haddada. In carcere per ricettazione anche Andrea Balugani, 65 anni. I carabinieri di Modena non hanno potuto arrestare Eros Amoruso perché il 25 aprile è andato a schiantarsi sulla stessa Y10 con cui era andato alla “Lanterna Azzurra”.

I nomi della gang che ha colpito con lo spray alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

Venerdì notte i carabinieri hanno bussato alla loro porta per arrestarli con l’accusa di associazione a delinquere, omicidio preterintenzionale, lesioni gravi e rapina. Loro, secondo la procura, hanno provocato il panico nella discoteca di Corinaldo e la strage successiva (6 morti e 196 feriti). Racconta Giuseppe Baldessaro su Repubblica:

.Quella sera la banda era arrivata alla “Lanterna” alle 23,50. Si erano divisi in due gruppi per fare più “strappi”. Mentre tanti adolescenti ballavano nella discoteca gremita all’inverosimile (almeno mille persone), loro ne puntavano uno e gli portavano via la collanina. Cinque rapine in poco più di 20 minuti, fin quando una delle vittime non intuisce chi era stato. A quel punto scatta il diversivo che usavano sempre quando era il momento di darsela a gambe: lo spray urticante. Un lungo spruzzo che crea il panico e la ressa: «Zio – dicevano nelle intercettazioni – sei il re del gas…» Poi la corsa verso l’uscita. E l’ultimo strappo. Con un errore, però: nella corsa Di Puorto perde la bomboletta.

hugo di puorto raffaele mormone
Hugo Di Puorto e Raffaele Mormone (Foto da: Corriere della Sera)

Sopra c’è il suo Dna, inizialmente anonimo. Gli inquirenti trovano un precedente. Un gruppo di ragazzi mesi prima era stato bloccato e trovato con 5 catenine. Scattano gli accertamenti. I telefonini e le auto intercettate. Loro sono tranquilli, saltano fuori altri colpi, uno persino a “Disneyland”, in Francia, dove due di loro erano stati già fermati, processati e poi rilasciati. Dai tracciati dei cellulari si scopre che tutti e sette quella sera erano a Corinaldo, il cerchio è chiuso

Le intercettazioni della strage di Corinaldo

Oltre a quello di Corinaldo, altri 37 colpi sono stati già accertati mentre s’indaga su una sessantina di episodi al Centronord e all’estero. Akari e Cavallari erano stati fermati in Francia lo scorso 6 luglio, dopo il furto di alcune collane a Disneyland Parigi. Processati per direttissima e rilasciati, il 9 luglio avevano già ripreso la propria attività illecita in Italia. Le intercettazioni raccontano i loro pensieri e le loro parole dopo la strage:

«Uè assassino». «Ciao assassino di merda». Così si salutavano, con messaggi vocali, i ragazzi del gruppo. Tutto nasce a Modena e nei comuni attorno: San Prospero, Bomporto, San Cesario sul Panaro. È qui che vivono Ugo, Andrea, Moez, Raffaele, Souhaib, Badr ed Eros. Il più grande ha 22 anni, i più piccoli 19. I loro precedenti penali sono lunghi quattro pagine: furti, per lo più, qualche rissa, un tassista non pagato.

Roba da balordi di provincia. Si incontrano e conoscono per caso. E decidono di mettere su un gruppo organizzato: specialità, furti di catenine con spray al peperoncino. Il gruppo era diviso in due batterie e, ricostruisce nell’ordinanza di custodia il gip, Carlo Cimini «si muoveva in questa maniera: uno-due “disturbatori” distraggono la vittima mentre balla, spingendo o fingendo di usare il cellulare per fare delle foto o dei video.

intercettazioni strage corinaldo

Un altro componente strappa le collone, i bracciali e gli orologi indossate dalle vittime». Nulla è lasciato al caso. Si fanno accompagnare spesso in discoteca da un 50enne che, dovrebbe sembrare un genitore. Ma in realtà è una via di mezzo tra un complice e una vittima: l’uomo a un certo punto si rifiuta e loro lo picchiano con spranghe e bastoni. Precisa è anche la scelta del luogo. I colpi dal 20 ottobre del 2018 al 20 luglio del 2019 sono stati 95, in tutta Italia e nelle discoteche più famose: dall’Hollywood all’Alcatraz di Milano fino allo Spazio 900 di Roma.

Seguivano gli artisti più in voga: Sfera Ebbasta ma anche Gabry Ponte e Achille Lauro. Prima di partire chiamavano (è successo anche a Corinaldo) gli organizzatori per avere informazioni precisi su parcheggi e numeri di partecipanti. Poi, attraverso i social network, si accertavano che la zona non fosse già “coperta” dalle bande rivali: i torinesi, tra cui anche quelli che hanno provocato il disastro di piazza San Carlo, durante la finale di Champions league del 2017. E i genovesi con cui non correva affatto buon sangue: «Sai, i cazzotti in bocca, fra!».

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