«La Manovra del Popolo è l’anticamera del ritorno dell’Austerità»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-05

Roberto Gualtieri (Pd), presidente della commissione economica dell’Europarlamento, spiega le conseguenze della procedura Ue

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Roberto Gualtieri (Pd), presidente della commissione economica dell’Europarlamento, spiega oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica le conseguenze della procedura Ue per debito che sarà lanciata il 21 novembre da Bruxelles se entro il 13 il governo non farà marcia indietro sulla Legge di bilancio.

«L’Italia sarebbe il primo Paese a finire sotto la procedura per debito introdotta dal Six Pack, accettato da Berlusconi e dalla Lega nel 2011 col voto contrario del Pd, che prevede il taglio del 5% della quota eccedente al 60% nel rapporto debito-Pil».

Un’austerità insostenibile per chi ha un debito oltre il 130%.
«Infatti, sulla carta significherebbe mettere in campo manovre correttive da almeno 60 miliardi all’anno e per questo i governi del Pd hanno negoziato ottenendo di poter derogare alla regola dentro il percorso della flessibilità. Tuttavia una volta entrati in procedura la deroga cade. E dalla procedura si potrà uscire solo quando la regola del debito sarà rispettata. Per questo negli ultimi tre anni ci siamo battuti per la massima flessibilità, fermandoci però sempre un centimetro prima di entrare in procedura perché chi la subisce poi deve fare tagli maggiori. Il governo invece ha barattato qualche mese di campagna elettorale con molti anni di vincoli più severi. Ammesso che abbia capito in che situazione si è infilato».

procedura per infrazione commissione europea
La procedura per infrazione della commissione europea (Il Messaggero, 24 ottobre 2018)

Cosa accadrebbe se l’Italia si rifiutasse di pagare le sanzioni?
«Siamo in territori inesplorati ed è difficile fare previsioni. Comunque oltre alle sanzioni vere e proprie sono previsti purtroppo anche il taglio dei fondi strutturali e la sospensione dei finanziamenti Bei. Ma su questo vedo che il governo si è auto sanzionato rinunciando a 800 milioni a tasso agevolato offerti proprio dalla Bei per interventi contro il dissesto idrogeologico».

Salvini ora dice che con i danni del maltempo la lettera Ue è archiviata.
«Peccato che il governo invece di chiedere la flessibilità su investimenti per la messa in sicurezza del territorio, abbia scelto di sforare con misure elettorali condite da condoni per evasori e abusivi».

Leggi sull’argomento: «Il partito di Salvini ha votato tutti i condoni edilizi, adesso parla?»

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