Formigoni esce dai domiciliari e passa ai servizi sociali: insegnerà italiano a suore straniere

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-12

L’ex titolare del Pirellone nel residuo pena (poco più di un anno) insegnerà italiano alle suore straniere che assistono gli anziani con disabilità

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Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha stabilito per l’ex presidente della Regione Lombardia e un tempo volto di spicco di Forza Italia Roberto Formigoni l’affidamento in prova ai servizi sociali. Nello specifico, l’ex titolare del Pirellone nel residuo pena (poco più di un anno) insegnerà italiano alle suore straniere che assistono gli anziani con disabilità all’interno della struttura del Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano, come lui aveva richiesto.

La misura in questione interrompe la detenzione domiciliare ottenuta da Formigoni nel luglio 2019, dopo che l’ex governatore lombardo aveva scontato all’interno del carcere di Bollate i primi cinque mesi dei 5 anni e 10 mesi di condanna per corruzione nel processo Maugeri, fiore all’occhiello della Sanità lombarda. Il “fine pena” è previsto per marzo 2024, data che però potrebbe cambiare nel caso in cui il “Celeste” continui a beneficiare della buona condotta.

Roberto Formigoni insegnerà italiano alle suore straniere: il processo Maugeri e la condanna

Il processo Maugeri si è aperto nel maggio del 2014: secondo i pm di Milano, i soldi sottratti all’omonima fondazione sarebbero confluiti sui conti delle società di Daccò (amico stretto di Formigoni), garantendo poi all’ex governatore circa 8 milioni di euro tra contanti, viaggi e la disponibilità di tre yacht. In cambio dei ricchi compensi, Formigoni avrebbe favorito Maugeri e il San Raffaele garantendo rimborsi indebiti. I pm chiederanno per il Celeste la condanna a 9 anni di carcere per associazione a delinquere e corruzione.

La sentenza del 2016 condannerà Formigoni a 6 anni. La Corte d’Appello di Milano aggraverà poi la pena a 7 anni e 6 mesi. Fino ad arrivare alla sentenza definitiva del 21 febbraio 2019: con essa, la Corte di Cassazione ha condannato l’ex-governatore lombardo a 5 anni e 10 mesi, con leggero sconto di pena causa prescrizione. Ma in carcere Formigoni ci è rimasto appena 5 mesi, dal 22 febbraio al 22 luglio 2019, giorno in cui è stato rilasciato dal penitenziario di Bollate dopo aver ottenuto la detenzione domiciliare in quanto ultrasettantenne.

 

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