Roberto Fico, Rosa Capuozzo e la vera storia dell'espulsione di Giovanni De Robbio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-01-12

Roberto Fico ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un dialogo avuto su Whatsapp con il consigliere Alessandro Nicolais di Quarto Flegreo riguardo l’espulsione di Giovanni De Robbio. Il dialogo porta la data del 15-16 dicembre, ovvero comincia il giorno dopo l’espulsione di De Robbio dai 5 Stelle. Fico pubblica il dialogo perché vuole dimostrare che …

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Roberto Fico ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un dialogo avuto su Whatsapp con il consigliere Alessandro Nicolais di Quarto Flegreo riguardo l’espulsione di Giovanni De Robbio. Il dialogo porta la data del 15-16 dicembre, ovvero comincia il giorno dopo l’espulsione di De Robbio dai 5 Stelle. Fico pubblica il dialogo perché vuole dimostrare che le sue parole non costituivano un incoraggiamento ad andare avanti nonostante le minacce alla sindaca Capuozzo da parte del presidente della Commissione di Vigilanza Rai:

Ritengo doveroso, opportuno e necessario pubblicare il testo integrale del messaggio inviatomi da Nicolais a mezzo whatsapp il 15 dicembre e la mia relativa risposta.
Ciò per chiarire in modo fermo e definitivo che le mie parole non erano rivolte affatto al Sindaco Capuozzo, né tantomeno erano un invito alla stessa a proseguire il suo lavoro nonostante le minacce che peraltro ignoravo.
Si trattava della risposta veloce a richieste di chiarimenti espressi da Nicolais – persona che io nemmeno conoscevo (come si evince dal messaggio stesso del consigliere, che esordisce presentandosi!) – in merito all’espulsione di De Robbio ed all’invito a presentarmi quanto prima a Quarto.


Dallo scambio di battute però si evince anche altro. Ovvero si comprende che De Robbio è stato accusato di discostarsi dalla linea e dal programma del MoVimento 5 Stelle riguardo la gestione dello Stadio Giarrusso, «che il M5S vuole pubblico come ha dichiarato prima delle elezioni». E cioè, come spiegava l’articolo del Fatto Quotidiano a firma di Vincenzo Iurillo il 23 dicembre scorso, uno dei comportamenti indicati nell’inchiesta di Henry John Woodcock per formulare l’accusa di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

In una di queste occasioni, il consigliere si sarebbe presentato con il geometra Intemerato, indicato come persona che custodiva quella foto nella sua cassaforte, e proponendolo come consulente esterno dell’amministrazione comunale nella gestione dei condoni edilizi. In consiglio, poi, De Robbio avrebbe di nuovo preso da parte la Capuozzo per dirle “a quattr’occhi” che sarebbe stato in grado di intervenire su un altro geometra per indurlo a dichiarare il falso riguardo un vecchio sopralluogo nell’abitazione del sindaco. L’obiettivo dell’esponente grillino sarebbe stato quello di condizionare e tenere sotto scacco la Capuozzo per indurla ad affidare la gestione del campo sportivo di Quarto a Cesarano, e provare a intervenire nelle nomine degli assessori e dei capi settore del municipio.

È poi indiscutibilmente vero che questo dialogo ha avuto luogo dopo il 25 novembre, data in cui la Capuozzo è stata ascoltata in procura in riferimento alla faccenda del consigliere De Robbio. In più, Nicolais, che nel messaggio su Whatsapp sembra prendere le difese di De Robbio, dice che «mancano atti ufficiali che vadano a suffragare le accuse indicate [es. votazioni contrarie in consiglio rispetto alle decisioni di maggioranza, e quindi] il provvedimento di sospensione è assolutamente abbisognevole di chiarimenti più dettagliati». La frase è indicativa del fatto che probabilmente De Robbio aveva sollevato questi argomenti (e quindi Nicolais non lo sta difendendo, come poteva sembrare), con ragione visto che Nicolais non indica voti in dissenso di De Robbio a Quarto. E questo ci fornisce la certezza che De Robbio è stato espulso non soltanto temporalmente dopo il discorso tra Woodcock e la Capuozzo, ma in conseguenza di questo.

Leggi sull’argomento: Ma davvero il M5S a Quarto si è mosso prima della magistratura?

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