Il ritiro dell’Italia dall’Afghanistan (all’insaputa di Moavero)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-28

Il ministro Trenta la annuncia e il M5S festeggia. Il responsabile degli esteri dice che lo scopre oggi

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“Il ministro Trenta ha dato disposizioni al Coi di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan“. E’ quanto riferiscono fonti della Difesa, aggiungendo che “l’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi”.

Il ritiro dell’Italia dall’Afghanistan (all’insaputa di Moavero)
L’area di responsabilità italiana in cui opera il Taac-W – attualmente su base Brigata aeromobile ‘Friuli’ e comandato dal generale Salvatore Annigliato – è un’ampia regione dell’Afghanistan occidentale, grande quanto il Nord Italia che comprende le quattro province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah. Da tempo si parla di una contrazione del contingente in Afghanistan e di un dimezzamento di quello in Iraq, con l’annunciata chiusura nel primo trimestre di quest’anno della task force Praesidium, vale a dire i 470 militari a protezione della diga di Mosul. Tutto questo a fronte di un maggior impegno in Africa, dove sono concentrati gli interessi nazionali, specie con riferimento al controllo dei flussi migratori.

I parlamentari del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Esteri al Senato e alla Camera dei deputati hanno applaudito la scelta della ministra Trenta, mentre su Facebook Alessandro Di Battista ha testimoniato tutta la sua felicità per la notizia: «In Afghanistan abbiamo perso uomini valorosi nonché sprecato più di 5 miliardi di euro dei cittadini italiani. Ho appena parlato con Luigi Di Maio complimentandomi per la decisione. Si tratta di un altro successo di questo Governo». Intanto però il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha manifestato all’ANSA tutto il suo stupore per la notizia: “Lo apprendo adesso che lo avrebbe detto oggi. Non ne ha parlato con me”. “Non appena torno a Roma – ha aggiunto il titolare della Farnesina in visita a Gerusalemme – o non appena dovessi sentire il ministro Trenta, ne riparleremo”.

Anche la Lega lo scopre oggi
Fonti della Lega invece fanno sapere che  non è stato ancora deciso nulla: “Facciamo quel che serve per riportare pace e stabilità. Al momento nessuna decisione è stata presa ma solo una valutazione da parte del ministro per competenza”. Il contratto di governo tra M5s e Lega per quanto riguarda l’eventuale ritiro dell’Italia da missioni internazionali prevede: “È opportuno rivalutare la nostra presenza nelle missioni internazionali sotto il profilo del loro effettivo rilievo per l’interesse nazionale”.

L’attuale contributo nazionale – si legge sul sito della Difesa – prevede un impiego massimo di 900 militari, 148 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei, suddivisi tra personale con sede a Kabul e contingente militare italiano dislocato ad Herat presso il TAAC-W (Train Advise Assist Command West). L’area di responsabilità italiana è un’ampia regione dell’Afghanistan occidentale (grande quanto il Nord Italia) che comprende le quattro province di Herat, Badghis, Ghor e Farah. La componente principale delle forze nazionali è attualmente costituita da personale dell’Esercito Italiano proveniente dalla Brigata Aeromobile “Friuli”, con un significativo contributo di personale e mezzi della Marina Militare, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri. Le funzioni principali della missione sono contenute nello Status of Forces Agreement (SOFA) firmato a Kabul il 30 settembre 2014 dal Presidente afgano, subito dopo ratificato dal parlamento, che definisce termini e condizioni del dispiegamento della nuova forza multinazionale di RS (Resolute Support, missione a guida Nato avviata dal primo gennaio 2015, dopo la fine della missione Isaf) e quali saranno i compiti principali da assolvere, tra i quali quello di assicurare trasparenza, affidabilità e vigilanza in ottica anticorruzione e di supportare la pianificazione, la programmazione e l’impiego delle risorse finanziarie nel lungo termine.

Afghanistan: lo sfottò della Gelmini
Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, punzecchia il governo per le dichiarazioni contrastanti con un tweet: Ministro Trenta annuncia ritiro soldati italiani da Afghanistan; Ministro Moavero afferma di non saperne niente…. come comunicazione interna questo governo è al top! Provino con Whatsapp

 

Leggi sull’argomento: La trasparenza “quanno ce pare” di Di Battista sul lavoro nero e le Iene

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