Le indicazioni del terzo scrutinio per il Quirinale (in attesa del “conclave”)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-26

Il terzo scrutinio per il Quirinale, l’ultimo prima dell’abbassamento a 505 preferenze per l’elezione del Capo dello Stato, ha visto una significativa diminuzione del numero di schede bianche

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Molte meno schede bianche (“solo” 411), un largo omaggio a Sergio Mattarella e il voto compatto di Fratelli d’Italia per il fondatore del partito Guido Crosetto: queste le indicazioni del terzo scrutinio per il Quirinale, l’ultimo prima dell’abbassamento a quota 505 preferenze per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Il presidente della Repubblica uscente ha raccolto tantissimi voti, 126, forse un segnale di una fetta di grandi elettori che vorrebbe un “bis”. Tra i nomi pronunciati da Fico durante lo spoglio anche quello di Giorgio Almirante, tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, del generale che ha guidato le proteste contro il Green Pass Antonio Pappalardo e per il giornalista Marino Bartoletti. Al fianco di Fico non c’era la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati al momento dell’inizio dello spoglio: il suo nome è sempre più chiacchierato dopo che la sua assenza dalla “rosa” di nomi presentata ieri dal centrodestra ha fatto credere si trattasse di una mossa strategica per “proteggere” la sua candidatura e riproporla più avanti.

Le indicazioni del terzo scrutinio per il Quirinale (in attesa del “conclave”)

I leader politici dovrebbero riunirsi in un “conclave pane e acqua”, come proposto dal segretario del Pd Enrico Letta, per trovare la quadra in vista dei propri scrutini. Intanto Giuseppe Conte ha ribadito la sua contrarietà all’ipotesi Casellati: “Non è un candidato qualsiasi, è una carica istituzionale e mettere in gioco una carica istituzionale per una contrapposizione senza una soluzione condivisa sarebbe un grande errore del centrodestra e un grande sgarbo per la carica della presidenza del Senato. Invitiamo il centrodestra a trovare un metodo e lavorare in modo condiviso senza un’iniziativa che metta un gioco le istituzioni”. Sull’argomento, che ha dominato la giornata politica, si è espresso anche Matteo Renzi: “Penso di essere l’uomo politico più antipatico d’Italia, ma anche chi mi odia sa che non faccio operazioni per me. Nessuno mi ha offerto il posto della Casellati al Senato, ma vi sembro il tipo che dà i suoi voti per uno scambio? Io ‘ste cose non le faccio, è una ipotesi che non esiste. Magari mi sfracello nel muro, o faccio sfracellare qualcun altro (sono successe tutte e due le cose) ma non faccio operazioni per me”. Per Letta “proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto”.

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