Rimborsi delle pensioni: come funzionano

di dipocheparole

Pubblicato il 2015-05-15

Le ipotesi di restituzione della perequazione: Il governo tutelerebbe in pieno gli assegni appena sopra tre volte il minimo

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Repubblica pubblica oggi uno specchietto che riepiloga come dovrebbero funzionare i rimborsi per la perequazione della pensione dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha considerato incostituzionale la norma contenuta nel Salva-Italia di Monti e Fornero. La tabella viene dal lavoro dell’ufficio parlamentare di bilancio:

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L’infografica su Repubblica dei rimborsi delle pensioni (15 maggio 2015)

Spiega Repubblica:

A fare chiarezza sulla complicata questione che da giorni rimbalza tra governo, Corte costituzionale e Bruxelles, è stato ieri l’Ufficio parlamentare di bilancio, guidato da Giuseppe Pisauro, che ha messo a disposizione i conteggi esatti su quanto hanno perso i pensionati sopra tre volte il minimo negli ultimi quattro anni per effetto del blocco delle indicizzazioni. Naturalmente la cifra è al lordo delle tasse: il Signor Rossi in questione dopo aver pagato l’Irpef, in caso di rimborso completo, si troverebbe in tasca circa 2.400 euro. Il rapporto dell’Upb non entra naturalmente nella strategia del governo, orientata a una restituzione parziale in omaggio all’indirizzo della Consulta volto a tutelare soprattutto i redditi più bassi, e si limita a considerare gli effetti di una ipotetica restituzione totale e integrale. Tuttavia, in base a quanto emerso dal dibattito e dalle indiscrezioni degli ultimi giorni, non è escluso che la scelta del governo possa tutelare in pieno i diritti dei pensionati con tre volte e mezzo il minimo tra i quali si colloca il Signor Rossi.

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