Tecnologia

La ricercatrice molestata nel Metaverso: “Condotta in una stanza privata a una festa e violentata”

neXtQuotidiano 30/05/2022

Una ricercatrice dell’azienda SumOfUs ha raccontato di essere stata vittima di molestie nel Metaverso: “È successo tutto così in fretta che mi sono sentita come dissociata”

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Una ricercatrice dell’organizzazione internazionale specializzata in “corporate accountability” SumOfUs ha denunciato di essere stata violentata nel metaverso di Meta, l’azienda di proprietà di Mark Zuckerberg. Dopo un’ora passata nella realtà virtuale la donna “è stata condotta in una stanza privata a una festa in cui è stata violentata”, si legge in un report che spiega nel dettaglio quanto avvenuto, servendosi della testimonianza di un altro utente presente alla scena intento a bere della vodka virtuale: “È successo tutto così in fretta che mi sono sentita come dissociata” ha commentato a proposito la ricercatrice. “Una parte del mio cervello si chiedeva cosa diavolo stesse succedendo, un’altra diceva che quello non era il mio corpo reale, un’altra ancora mi ricordava che quanto stava accadendo era importante per la ricerca”.


https://www.sumofus.org/images/Metaverse_report_May_2022.pdf

La ricercatrice molestata nel Metaverso: “Condotta in una stanza privata a una festa e violentata”

La direttrice delle campagne di SumOfUs Vicky Wyatt ha dichiarato alla Bbc che, pur non trattandosi di un abuso sul corpo fisico, molestie simili hanno comunque “un impatto reale sugli utenti”. E non è la prima volta. Lo scorso dicembre Nina Jane Patel aveva raccontato su Medium di aver subito uno stupro di gruppo su Horizon Worlds: “È stato surreale, un incubo”. Meta ha fatto sapere che esistono degli strumenti per migliorare l’esperienza nel metaverso, tra i quali una funzionalità chiamata Personal Boundary, che dovrebbe permettere di tenere gli sconosciuti a distanza. La ricercatrice di SumOfUs sarebbe però stata convinta a disattivarla prima della molestia.

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