Revoca Autostrade: i Benetton vogliono tutte le penali

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-21

L’ultima ipotesi prevede una costosa operazione che coinvolgerebbe soldi pubblici. Ma i Benetton ne vogliono di più

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Il governo pare davvero intenzionato alla revoca di Autostrade anche se da mesi cincischia e l’ultima ipotesi prevede una costosa operazione che coinvolgerebbe soldi pubblici. Ma i Benetton ne vogliono di più. Spiega oggi Luca Pagni su Repubblica:

Da qualche settimana i Benetton hanno fatto sapere al governo di essere pronti al passo indietro: cedere la maggioranza di Autostrade per l’Italia – che ora controllano al 100 per cento tramite la holding Atlantia – a un gruppo di fondi di investimento dove un ruolo di primo piano potrebbe essere assegnato a F2i, partecipato anche dalla Cassa depositi prestiti (controllata dal Tesoro e dalla Fondazioni bancarie). Inoltre, è disponibile a rivedere (al ribasso) il meccanismo di formazione delle tariffe e avviare un piano straordinario di manutenzione, triplicando le risorse per il piano triennale al 2023.

Ma il problema non è il “come” ma il “quanto”. Non si trova un punto di caduta sul prezzo della quota in vendita, nonché sul sistema di calcolo delle tariffe per i prossimi anni: una eccessiva riduzione non sosterrebbe più il piano di investimenti. Terzo nodo, il meccanismo che assegna ad Anas la concessione e che fissa unilateralmente la penale a 7 miliardi: i Benetton ne vorrebbe la cancellazione. Conte ieri ha lasciato aperto uno spiraglio prima che la porta si chiuda definitivamente. Ora la parola torna ai Benetton.

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L’azionariato di Atlantia (La Repubblica, 21 febbraio 2020)

E questo, spiega Sergio Rizzo, sarebbe dirimente:

Mion ha tracciato già la sua linea del Piave: sulle penali previste dal contratto in caso di revoca delle concessioni e ora cancellate da una norma introdotta nel decreto Milleproroghe non si discute. Con la motivazione che questo metterebbe in fuga gli investitori, anche perché la revoca li colpirebbe in pieno. Considerato che i Benetton controllano il 26,6 % del capitale di Autostrade, quasi i tre quarti della penale che secondo convenzione lo stato dovrebbe pagare, ovvero il 73,4 %, sarebbero infatti destinati a loro. E la battaglia rischia di prendere un’altra piega

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