La seconda puntata di Report sulla Lega, Giorgia Meloni e la Bestia di Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-28

La trasmissione racconta ideologia, strategie e anomalie del network su internet della destra internazionale. La presentazione si apre con Alex Orlowsky che racconta che i seguaci della pagina di Giorgia Meloni coincidono in buona parte con quelli di “Trash Italiano”

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Stasera andrà in onda la seconda puntata di Report sulla Lega e il Russiagate. Una settimana fa si parlò della ricerca di finanziamenti russi per alimentare la “macchina della paura”, stavolta la trasmissione racconta ideologia, strategie e anomalie del network su internet della destra internazionale. La presentazione si apre con Alex Orlowsky che racconta che i seguaci della pagina di Giorgia Meloni coincidono in buona parte con quelli di “Trash Italiano”, una pagina Facebook famosa per gif e meme.

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“Hanno in comune più di 237mila account, la maggior parte non ha più di dieci followers, sono tutti nati nello stesso lasso di tempo”, dice Orlowsky. Poi al microfono di Giorgio Mottola arriva Giorgia Meloni che dice di non aver mai comprato followers. C’è anche un’altra coincidenza: anche Francesca Michielin ha il 34% dei follower in comune con la Meloni.

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Spiega Repubblica che i followers servono per dare risonanza ai propri messaggi e alle campagne sul web, dando l’impressione che quei contenuti siano più popolari di quel che effettivamente sarebbero.

Tecnica simile utilizzata da Francesca Totolo, attivista neofascista di Casapound, per aumentare la risonanza del caso Bibbiano. Trasformando così un fatto di cronaca locale tutto da chiarire in una psicosi collettiva strumentalizzata poi da Lega, Fratelli d’Italia e in parte anche dai 5 Stelle contro il Pd. L’inchiesta di Giorgio

Mottola racconta anche uno scambio di mail tra Luca Morisi, il creatore della “Bestia” — il sistema editoriale sui social di Salvini — Giancarlo Giorgetti, Armando Siri e il tesoriere del partito Giulio Centemero dove si dice che c’è necessità di formare uno strumento meno vincolato per raccogliere soldi per finanziare appunto la “Bestia”. Nelle mail si dice che Salvini ha fretta di raccogliere soldi. Denaro che foraggia le inserzioni su Facebook. Focalizzate anche ad un target particolare: i minorenni tra i 13 e i 17 anni.

Leggi anche: L’articolo del Financial Times su Giuseppe Conte e Raffaele Mincione

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