Renzi al Senato sul conflitto di attribuzioni nel caso Open: “Spero non facciano a voi quello che hanno fatto a me”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-02-22

In un discorso al Senato, Matteo Renzi si difende dal presunto conflitto di attribuzioni dei pm di Firenze sul caso Open e ribatte: “Spero che a voi non facciano quello che hanno fatto a me”

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“Chi oggi dice che siamo in presenza del tentativo di un senatore di allontanarsi dal suo processo, mente sapendo di mentire. Questo è un conflitto di attribuzione e non ha niente a che vedere con la posizione personale dell’imputato: non cambia niente nel processo che mi riguarda. Siamo qui perché si parla non di me, ma di un principio di civiltà giuridica”. Matteo Renzi parla in Aula al Senato prima che a Palazzo Madama si voti sulla relazione della Giunta delle Immunità – stilata dalla forzista Fiammetta Modena – che chiede di portare davanti alla Corte Costituzionale i pm della procura di Firenze per un conflitto d’attribuzione di potere: avrebbero inserito nel fascicolo dell’inchiesta per finanziamento illecito ai partiti sulla fondazione Open alcuni messaggi privati dell’ex premier risalenti al giugno 2018, quando Renzi era senatore della Repubblica, senza però formulare – come sancito dall’articolo 68 della Costituzione – richiesta formale d’autorizzazione al Senato. Dopo il discorso l’aula ha votato, approvando la relazione di Modena con 167 voti favorevoli. I “no” sono stati 76.

Renzi al Senato sul conflitto di attribuzioni nel caso Open: “Spero non facciano a voi quello che hanno fatto a me”

Nel mirino uno scambio su Whatsapp con l’imprenditore Vincenzo Manes in cui si parla in cui si parla di un volo Roma-Washington da 135mila euro pagato dalla fondazione Open. Tutto ruota intorno al concetto di “corrispondenza”, che per i parlamentari non può essere acquisita senza autorizzazione della camera alla quale appartengono: se lo scambio di messaggi sulla piattaforma è da considerarsi come tale, per Renzi si potrebbe configurare un abuso da parte dei pm. Il caso ha travalicato i confini giudiziari ed è diventato anche di rilevanza politica: in Giunta la relazione di Modena è passata con i voti anche di Lega e Fratelli d’Italia, mentre in Aula anche il Pd ha fatto sapere che voterà a favore. Contrario invece il Movimento 5 Stelle. “Da Renzi mi separa se non tutto tantissimo, ma non lo combatterò mai a colpi di magistratura”, ha dichiarato Salvini. “Dico ai colleghi che voteranno contro la proposta della senatrice Modena e della Giunta – ha aggiunto Renzi – che il punto non è solo il metodo di sequestro invasivo, violento e illegittimo utilizzato dalla procura di Firenze, ma vi auguro anche che non vi accada mai quello che è accaduto a me, non vi venga riservato il trattamento che a me è stato riservato”, con la pubblicazione “non solo di conti correnti, ma di una lettera personale di un padre” violando “l’intimità familiare, non è consentito violentare la vita delle persone”.

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