Politica
Renzi condannato dalla Corte dei Conti per aver assunto collaboratori non laureati quando era sindaco di Firenze
neXtQuotidiano 04/03/2022
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi è stato condannato in primo grado dalla Corte dei Conti di Firenze a pagare 70mila euro per “danno erariale”: quando era sindaco assunse a tempo determinato due collaboratori non laureato, violando le regole della pubblica amministrazione
Quando era sindaco di Firenze, tra il 2009 e il 2014, Matteo Renzi ha assegnato incarichi dirigenziali nell’amministrazione del comune a persone che non ne avevano i requisiti: lo ha stabilito la Corte dei Conti, che ha condannato l’ex presidente del Consiglio e attuale leader di Italia Viva a pagare 69.738 euro per danno erariale. Si tratta di un giudizio di primo grado, e riguarda due collaboratori assunti con contratto a tempo determinato nel suo staff nonostante non avessero le caratteristiche previste dalle normative, tra le quali quello di aver conseguito la laurea. Gli incarichi al centro delle accuse sono quelli che erano stati conferiti a Marco Agnoletti e Bruno Cavini, nominati nel 2009 rispettivamente responsabile dell’ufficio per la comunicazione esterna del comune e portavoce del sindaco.
Renzi condannato dalla Corte dei Conti per aver assunto collaboratori non laureati quando era sindaco di Firenze
Agnoletti e Cavini non hanno violato alcuna legge e infatti non sono stati neanche inquisiti. “Agnoletti aveva conseguito il diploma di scuola media superiore – si legge nella sentenza – mentre Cavini aveva addirittura conseguito solo il diploma di scuola media inferiore”. Oltre a Renzi sono stati condannati per lo stesso motivo altri due dirigenti comunali di quegli anni, Claudio Martini (che dovrà pagare 34.969 euro) e Sarina Liga (che dovrà pagare 313.821 euro). Non è la prima volta che la Corte dei Conti della Toscana condanna Matteo Renzi per danni erariali, ma nei due casi precedenti il leader di Italia Viva era stato assolto in appello. Nel 2019 era stato condannato a pagare 15mila euro perché – secondo i giudici contabili – da presidente della Provincia di Firenze, nel 2005, aveva nominato un collegio di direzione provinciale invece di un singolo direttore generale.
Le parole del legale: “Già due volte è stato assolto in appello”
“È già accaduto due volte, due condanne in primo grado poi cancellate in appello”, dice l’avvocato Bianchi, legale di Renzi. “Questa condanna rappresenta solo i primi 45 minuti di una partita che dura 90. Abbiamo fiducia che anche in questo caso i giudici riconosceranno le nostre buone ragioni. Ci sono dirigenti condannati a cifre ragguardevoli, mentre Renzi è chiamato in causa come mero capo dell’amministrazione e su un presupposto francamente discutibile”.