La Regione Sicilia e i 600mila euro di soldi pubblici a Dolce & Gabbana

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-20

I manager musicali dell’isola raccolti in Assomusica hanno contestato in una nota la somma, oltre 579 mila euro, elargita dalla Regione Sicilia senza un bando, per ragioni “di esclusività e infungibilità’’ con un decreto dell’assessore alle attività produttive Mimmo Turano (Udc), alla società dei due stilisti

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Giuseppe Lobianco racconta oggi sul Fatto che i manager musicali dell’isola raccolti in Assomusica hanno contestato in una nota la somma, oltre 579 mila euro, elargita dalla Regione Sicilia senza un bando, per ragioni “di esclusività e infungibilità’’ con un decreto dell’assessore alle attività produttive Mimmo Turano (Udc), alla società dei due stilisti, accusandola di avere subappaltato i servizi a maestranze locali, “dando vita a un circuito di denaro non compatibile con la legislazione attuale”.

Un linguaggio involuto per definire l’attivazione di un giro di pagamenti in nero; e se i manager considerano il ricorso alle maestranze “una mancanza di fiducia nei loro confronti’ ’, quell’accenno all’evasione fiscale suona imbarazzante per la giunta regionale, che sull’effetto stardust, “Tornatore –Dolce & Gabbana’ ’, ha scommesso per rilanciare il turismo in tempi di Covid. Per Musumeci le sei serate griffate D&G, organizzate nelle prime due settimane di agosto nelle principali località turistiche, da Taormina a Siracusa, dovevano servire infatti a promuovere l’immagine dell’isola: “Abbiamo fatto la scelta più naturale – ha detto il governatore – perché Dolce e Gabbana sono da sempre i migliori ambasciatori della nostra Isola nel mondo. Li ringrazio per quanto hanno fatto e per quello che faranno per aiutarci a fare della Sicilia la tappa preferita nel Mediterraneo’ ’.

E dopo avere ascoltato le proteste dei manager di Assomusica che hanno chiesto un incontro urgente ai vertici dell’amministrazione regionale, il governatore e l’assessore saranno impegnati a veicolare il mega spot di Tornatore anche fuori dei confini dell’isola, per attirare i turisti: il decreto per ora si ferma al finanziamento, chiavi in mano, dell’evento, realizzato come una vera e propria festa patronale fatta di cinema all’aperto, musica, sfilate, enogastronomia, e persino la banda musicale, e non prevede proiezioni oltre Stretto.

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