«Gli ispettori: la Regione Lombardia ha portato il contagio tra gli anziani»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-17

Le decisioni prese dai vertici della Regione Lombardia e gestite in gran parte dai dirigenti del Pio Albergo Trivulzio potrebbero avere avuto un effetto pesantissimo nell’aggravare il bilancio delle vittime e hanno violato le direttive impartite dal governo sin dai primi giorni dell’epidemia

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Repubblica racconta oggi in un articolo a firma di Giuliano Foschini e Gianluca Di Feo la relazione degli ispettori del Ministero della Sanità sulle case di riposo lombarde. Le decisioni prese dai vertici della Regione Lombardia e gestite in gran parte dai dirigenti del Pio Albergo Trivulzio potrebbero avere avuto un effetto pesantissimo nell’aggravare il bilancio delle vittime e hanno violato le direttive impartite dal governo sin dai primi giorni dell’epidemia:

Davanti all’assalto del morbo, la Regione ha scelto di liberare gli ospedali dai casi meno gravi spostandoli nelle case di cura della terza età. Senza preoccuparsi neppure di verificare se i padiglioni dove venivano trasferiti i contagiati fossero veramente isolati dalle camere dei residenti. Senza nemmeno fornire protezioni adeguate a medici e infermieri o effettuare tamponi. Una negligenza nefasta, che ha ignorato ogni principio di precauzione proprio mentre il coronavirus dimostrava tutta la sua forza.

[…]Dall’8 marzo l’assessorato di Giulio Gallera ha avviato un’operazione in grande stile per svuotare le corsie degli ospedali travolti dall’epidemia. Bisognava trovare posti per le vittime del Covid 19 che avevano superato la fase critica ma dovevano ricevere ancora assistenza costante. O per altri ricoverati che non risultavano positivi, ma erano rimasti comunque a lungo esposti nei nosocomi investiti dal morbo. Nel sistema sanitario lombardo creato nei diciotto anni di potere di Roberto Formigoni però le capacità della sanità pubblica sono state drasticamente ridimensionate. E così ci si è rivolti ai privati: alle case di cura per anziani, che avevano personale medico e spazi disponibili. Ben 15 hanno cominciato a ricevere questi pazienti, in cambio di una retta giornaliera vicina ai 250 euro.

pio albergo trivulzio

Secondo la relazione bastava un’autocertificazione senza controlli per entrare nello smistamento.

La regia degli spostamenti è stata affidata al Pio Albergo Trivulzio, incaricato di fare da centrale di smistamento e tra i primi ad accogliere i pazienti provenienti dagli ospedali. Uno degli elementi adesso al centro dell’indagine contro Giuseppe Calicchio e gli altri dirigenti dell’istituto per epidemia e omicidio colposi.

Secondo le prime risultanze dell’ispezione ministeriale, la Regione si sarebbe preoccupata di fornire indicazioni più rigorose soltanto con una seconda deliberazione settimane dopo, quando i trasferimenti erano già cominciati. Sempre però senza procedere ad alcun accertamento. Saranno le inchieste a determinare quanto la carenza di controlli abbia incentivato la diffusione del male.

Leggi anche: Le tre delibere della Regione Lombardia e la strage degli anziani al Pio Albergo Trivulzio e nelle altre RSA

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