La Regione Lombardia e i test del tampone affidati ai privati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-22

Quindi 14 mila passeggeri non testati circolano sul territorio dal 12 agosto, giorno in cui è stata emessa l’ordinanza dal ministero della Salute. Un vero azzardo, considerando che il tasso di positività tra i provenienti dai paesi a rischio si aggira tra il 3,8 e il 4%

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Nei giorni scorsi abbiamo parlato della curiosa scelta di Regione Lombardia, che ha escluso i non residenti dai test del tampone a Malpensa e ha successivamente fatto marcia indietro visto che l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha poi annunciato esami per tutti. Il Fatto Quotidiano fa però sapere che l’assessore ha trovato un modo interessante per cambiare tutto:

E per ribaltare quel piano ha chiamato in aiuto il Gruppo San Donato, numero uno della sanità privata lombarda che ha in mano il Policlinico San Donato, il San Raffaele e decine di strutture nella regione: saranno loro a farsi carico dei tamponi per i passeggeri in arrivo a Linate e Orio al Serio dai Paesi considerati a rischio. Come è noto, la famiglia Rotelli ha insediato ai vertici del Gruppo l’ex ministro Angelino Alfano e l’ex presidente lombardo Roberto Maroni. Non sarà un favore gratuito, naturalmente: il Pirellone, infatti, rimborserà al gruppo privato 62,89 euro per ogni tampone effettuato. La cifra, non dichiarata da Gallera, è contenuta nella  delibera regionale 3132 del12 maggio scorso, scaduta il 31 luglio e quindi prorogata  il 5 agosto scorso, a Regione già semi-deserta. Un costoinferiore a quello praticato dal Gruppo ai privati, 92 euro, tuttavia, se si considera che solo a Linate arriveranno tra i 500 e i 700 passeggeri al giorno e si aggiungono quelli di Orio al Serio, l’importo finale non sarà certo leggero per le casse pubbliche.

coronavirus test del tampone
Coronavirus e test del tampone (Corriere della Sera, 23 marzo 2020)

“Pensiamo che circa il 50% delle persone si sottoporrà al tampone (a Linate, n d r), noi puntiamo al 100% –ha spiegato ieri l’ad del Gruppo San Donato, Francesco Galli –. I tamponi vengono fatti a tutti, non ci sono priorità, basta mettersi in coda. Chi non fa il tampone in aeroporto può farlo, prenotandosi a un apposito numero, ai Drive Through del Gruppo San Donato, rimanendo in auto. A Bergamo, invece, da domani (oggi, ndr) sarà attivo un altro drive-in nei pressi dell’ospeda – le della Fiera”. A Bergamo si vivrà così il paradosso di una struttura costruita da volontari (gli alpini) durante l’emergenza Covid, oggi gestita dall’ospedale Giovanni XXIII, che sarà utilizzata da un gruppo privato per effettuare un servizio pubblico. Eppure da mesi lo stesso Giovanni XXIII offre un servizio di tamponi drive-in che garantisce  100 test al giorno e, assicurano dalla struttura, potrebbe essere incrementato. Tuttavia l’intervento del Gruppo San Donato non ha risolto tutti i  problemi: oltre due terzi delle richieste di tamponi arrivate all’Ats di Milano rimangono tutt’oggi inevase, come ha confermato ieri il Dg della Ats Milano, Walter Bergamaschi: “In una settimana si sono registrate oltre 20 mila persone residenti nel nostro t er ri to ri o” e di queste solo “6 mila richieste sono state evase”.

Quindi 14 mila passeggeri non testati circolano sul territorio dal 12 agosto, giorno in cui è stata emessa l’ordinanza dal ministero della Salute. Un vero azzardo, considerando che il tasso di positività tra i provenienti dai paesi a rischio si aggira tra il 3,8 e il 4%.

Leggi anche: Alba Parietti e i controlli per i tamponi di rientro a Malpensa che non ci sono

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