A Malpensa tamponi solo ai lombardi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-08-20

I passeggeri che rientrano da Malta, Grecia, Spagna o Croazia non possono fare il test se non sono residenti nella regione. A segnalare la vicenda è stato anche il consigliere regionale lombardo del Pd, Pietro Bussolati, che era a Malpensa questa mattina. “E’ una cosa vergognosa”, ha commentato

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I passeggeri che rientrano a Malpensa da luoghi considerate a rischio come Malta, Grecia, Spagna o Croazia non possono fare il test del tampone in quanto non residenti in Lombardia. La limitazione dei test ai soli cittadini locali, ha spiegato oggi La Stampa, arriva dall’Ats Insubria, l’agenzia di tutela della Salute nella fetta di Lombardia in cui si trova l’aeroporto, con una nota che continua così: «Per i passeggeri in transito, residenti o diretti in altre località fuori regione e per i cittadini lombardi impossibilitati a effettuare il tampone in aeroporto, vige l’obbligo di rivolgersi all’Asl/Ats di competenza territoriale della destinazione finale».

A Malpensa tamponi solo ai lombardi

E infatti oggi, racconta l’agenzia di stampa ANSA, alcuni passeggeri in coda all’aeroporto di Malpensa si sono lamentati di non aver potuto fare il tampone in quanto non sono residenti in Lombardia. Ad esempio, per una coppia di ragazzi che convivono in Piemonte c’è stata una sorte diversa, sì al tampone per lui e no per lei: “noi conviviamo, io ho il domicilio in Piemonte e vivo con lei – ha spiegato il ragazzo – ma sono ancora residente in Lombardia quindi a me hanno detto che posso fare il tampone e a lei no”. Ma Marco Trivelli, direttore generale dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia, nel corso di una conferenza stampa all’aeroporto di Malpensa per illustrare l’attività di screening rivolta ai passeggeri che arrivano dai Paesi considerati a rischio, ha detto che non è così: “Abbiamo 7 mila tamponi attivi che domani saliranno a 9 mila”. I viaggiatori che desiderano sottoporsi al tampone lo possono fare in modo volontario, registrandosi prima su un apposito portale online, sono già 1000 i passeggeri che si sono prenotati per eseguire il tampone in aeroporto nei prossimi tre giorni. L’esito del test sarà disponibile via mail o sms in 24/48 ore. “A Malpensa i tamponi li facciamo a tutti ma dovendo selezionare le priorità sono gli stranieri – ha aggiunto Trivelli – perché non si intercettano più dopo che sono passati dall’aeroporto, poi i cittadini lombardi per alleggerire le Ats, soprattutto quella di Milano. Non c’è una limitazione ma chi è in transito ad esempio è l’ultimo nelle priorità”.

Eppure pare che non sia andata proprio così: “Io mi sono registrato sul portale e mi sono messo in fila per fare il tampone ma un addetto mi ha spiegato che tutti coloro che non sono residenti in Lombardia e che non si fermano in Lombardia per almeno tre giorni devono andare dalle loro Ats di competenza per fare il tampone – ha spiegato un viaggiatore proveniente dalla Grecia e residente in Piemonte -. Quindi adesso prenderò la mia macchina tornerò a Verbania, contatterò la Ats del mio territorio per il tampone”. A segnalare la vicenda è stato anche il consigliere regionale lombardo del Pd, Pietro Bussolati, che era a Malpensa questa mattina. “E’ una cosa vergognosa”, ha commentato. A Malpensa sono attive 8 posizioni con cui si prevede di effettuare fino a 200 controlli all’ora dalle 9 alle 18,30 per un totale di 1.800 analisi al giorno. La scrematura è una doccia fredda anche per l’Asl locale, che da sabato sta facendo gli straordinari
per reggere il ritmo e fissare a ogni vacanziero un appuntamento entro 48 ore dalla segnalazione di ritorno a casa.

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