Rassegna stampa internazionale – 2

di Tommaso Giancarli

Pubblicato il 2016-03-02

Ha fatto un certo scalpore l’apertura del Wall Street Journal di oggi, che titola, inspiegabilmente, “Truffa!”; in mancanza di indicazioni più chiare sul motivo delle accuse, che d’altronde non sembrano rivolte a nessuno in particolare, sono corse le più svariate dicerie e sono inoltre crollati, sempre per ragioni non meglio precisate, i listini della cosidetta …

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Ha fatto un certo scalpore l’apertura del Wall Street Journal di oggi, che titola, inspiegabilmente, “Truffa!”; in mancanza di indicazioni più chiare sul motivo delle accuse, che d’altronde non sembrano rivolte a nessuno in particolare, sono corse le più svariate dicerie e sono inoltre crollati, sempre per ragioni non meglio precisate, i listini della cosidetta “new economy”. Due broker si sono inoltre suicidati e uno ha esagerato con la maionese e adesso sta un po’ male.
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Solo nel pomeriggio statunitense – fra circa quattordici ore, per chi legge – si è compresa la realtà: il titolista del prestigioso WSJ rispondeva infatti a un suo amico e collega, grafico del Nantucket Herald, il quale gli aveva appena inviato l’immagine di un cubo di Rubik risolto, il che, a parere del newyorkese, poteva essere spiegato solo con l’inganno. Diffusasi la notizia, è rientrata l’emergenza in borsa, mentre sono schizzate alle stelle le azioni dei principali produttori di cubi più o meno colorati, generalmente valutate alla stregua della carta straccia. Domani, quando gli operatori venderanno tutto, si parlerà dunque di milioni bruciati e altre cazzate.

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