Attualità
La storia della radiografia del polso ai “minorenni” di Open Arms
neXtQuotidiano 18/08/2019
I sovranisti riuniti sulla pagina di Salvini chiedono la radiografia del polso per gli sbarcati della Open Arms al fine di stabilire se sono o no minorenni. Ma c’è un però
Ieri Matteo Salvini, dopo aver “dimenticato” di pubblicare sulla sua pagina facebook la lettera in cui acconsentiva allo sbarco dei minori della Open Arms, si è buttato sulla polemica dei minorenni, sostenendo che gli sbarcati non fossero minorenni ma “minorenni immaginari”.
Subito, come un sol uomo, i sovranisti riuniti sulla sua pagina facebook hanno proposto di fare una radiografia del polso “come in Danimarca e in Norvegia” per stabilirne l’età.
C’è però un problema: la radiografia del polso è una tecnica basata sul presupposto che sia possibile definire l’età di una persona dal grado di calcificazione delle sue ossa. Ma:
Viene utilizzata, al pari di altre procedure come l’analisi dello sviluppo puberale e dell’apparato dentario, per stabilire se i giovani immigrati privi di documenti abbiano più o meno di 18 anni. Il che è fondamentale per il loro futuro. Se risultano minorenni vengono avviati a un progetto di integrazione sociale, potranno studiare l’italiano ed essere avviati all’apprendimento di un mestiere. Se viceversa si rivelano maggiorenni, ciò che li aspetta è il trasferimento in un Centro di identificazione ed espulsione e quindi il rimpatrio forzato.
Questo prevede la legge italiana, che però non tiene conto di 2 fattori determinanti. Il primo: nel nostro Paese non esiste un criterio unico e ogni struttura di accoglienza usa il suo metodo. Il secondo: è scientificamente accertato che la radiografia del polso offre risultati estremamente incerti, perché lo sviluppo delle ossa è condizionato da molti fattori, dall’alimentazione a eventuali malattie. Basti pensare che anche 2 fratelli possono avere uno sviluppo scheletrico differente per capire quanto approssimativo possa essere il responso di tale metodo in relazione a ragazzi provenienti da etnie e zone del mondo diverse.
Di conseguenza, sono frequenti i casi di giovani dichiarati maggiorenni in base alla radiografia del polso e successivamente individuati come minorenni perché nel frattempo dal loro Paese di origine arrivano i documenti o il giudice di pace da loro ragione dopo aver ascoltato le argomentazioni scientifiche e giuridiche. Questo perché, constatato il largo margine di errore tipico di tali procedure, il diritto afferma che, nel dubbio, debba essere presa la decisione più favorevole al ragazzo.
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