“Quanto ti vergogni di tuo figlio disabile?”: il questionario per i caregiver anche a Roma

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-06-24

Un questionario del Comune di Roma per accedere ai fondi per caregiver contiene domande irricevibili per chi si occupa di una persona disabile come “Quanto ti vergogni di lui?”

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Per accedere ai fondi destinati ai caregiver, il Comune di Roma ha predisposto un questionario contenente alcune domande decisamente fuori luogo, del tipo: “Quanto ti vergogni di tuo figlio? Quanto ti senti in imbarazzo per il suo comportamento? E quanto risentimento provi nei suoi confronti?”. La risposta è da fornire con una crocetta, con un punteggio che va da zero a quattro, dove uno significa poco, due moderatamente, tre parecchio e quattro molto. Valutazioni che sembrano più appropriate per una recensione di un ristorante che per un figlio che ha bisogno di attenzioni e cure particolari.

“Quanto ti vergogni di tuo figlio disabile?”: l’irricevibile questionario per i caregiver di Roma

Esplode quindi anche nella Capitale il caso sollevato ieri nel comune di Nettuno, alle prese con lo stesso problema. Tra le domande anche se i caregiver desiderassero poter fuggire dalla loro situazione, se non vanno più d’accordo con i familiari e se la presenza di un figlio disabile sia arrivata a creare problemi di coppia. Si tratta di un test voluto dal comune di Roma per avere un quadro del livello di stress al quale è sottoposto chi accudisce un disabile grave. Cinque le sezioni in cui è diviso: carico oggettivo, psicologico, fisico, sociale ed emotivo. Due associazioni, “Oltre lo sguardo” ed “Hermes”, hanno ottenuto in incontro con l’assessorato. “Ci hanno ricevuto subito – ha detto Loredana Fiorini, presidente di Hermes – e assicurato che avrebbero avviato un confronto con la Regione Lazio. Il questionario parte del resto dalla delibera regionale sui caregiver, che finalmente riconosce tali figure, ma come emerge da questa vicenda c’è ancora molto da fare. Lo stress non va misurato, è risaputo che c’è. I caregiver di Roma e del Lazio chiedono servizi, assistenza e riconoscimenti”.

“Chissà se chi ha scritto quelle domande ha mai vissuto un minuto da caregiver”

Valentina Perniciaro, mamma di Sirio, bimbo di 9 anni con disabilità protagonista di diversi video sui social, ha scritto dalle colonne di Repubblica: “Gli stessi che ci rispondono sempre che ci son problemi di budget quando chiediamo ore di assistenza che permetta ai nostri figli di andare a scuola, e a noi di tornare a lavorare, o magari anche solo riposare la notte, ci chiedono se dormiamo bene, se dormiamo a sufficienza. Chissà se chi ha scritto quelle domande ha mai vissuto un minuto da caregiver”. “Dalle prime segnalazioni ricevute – assicura l’assessora alle politiche sociali Barbara Funari – abbiamo iniziato a valutare come poter recuperare questa situazione così spiacevole. Chi non ha voluto aderire al questionario è stato comunque sinora ugualmente inserito nelle liste per caregiver familiari e abbiamo chiesto alla Regione, ricevendo immediatamente rassicurazione in tal senso, di togliere quel tipo di valutazione dello stress”.

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