Quello che dice Giorgia Meloni sul green pass nei ristoranti in Europa… e la realtà

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-12

L’intervista, con bufala, della leader di Fratelli d’Italia a Il Corriere della Sera

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Lo fa ostentando sicurezza, cercando di convincere i suoi interlocutori, ascoltatori ed elettori di dire la verità, tutta la verità e nient’altro la verità. Poi, però, a conti fatti alcune dichiarazioni di Giorgia Meloni sul Green Pass si rivelano incomplete e, a tratti, sconfinano nel macro-terreno delle fake news (come sottolineato anche da Silvio Berlusconi). E anche oggi, nella sua intervista a Il Corriere della Sera, la leader di Fratelli d’Italia offre uno specchio rotto rispetto alla realtà.

Giorgia Meloni non sa come funziona il Green Pass all’estero

Questa la sua dichiarazione a Il Corriere della Sera:

“Io sono contraria all’utilizzo del green pass per accedere alla vita sociale, perché non trovo né utile né giusto che i cittadini siano sottoposti a misure che, lo ricordo, sono in vigore con queste modalità solo in Francia. In Germania, in Spagna, in Grecia non si è mai pensato di impedire di andare al ristorante a chi non avesse una certificazione ad hoc, e non a caso tantissimi turisti – penso solo ai russi vaccinati con Sputnik – hanno scelto destinazioni diverse dall’Italia. Un grave danno”.

Cosa c’è di sbagliato? I dettagli che la leader di Giorgia Meloni definisce come esempi. La realtà, però, è ben diversa. Cita, infatti, Germania, Spagna e Grecia che per lei sono Paesi in cui non c’è stata un’estensione dell’utilizzo della certificazione verde, come invece accaduto in Francia e in Italia (ma anche in alcuni Paesi Baltici, come Lettonia e Lituania). Ma è veramente così? La risposta è no.

Come spiega Il Sole 24 Ore, infatti, le dinamiche sono ben differenti. In Grecia, per esempio, ci sono tre tipologie di ristoranti: i ristoranti che fanno accedere solo persone vaccinate, quelli che accettano anche chi presenta il risultato di un tampone negativo e chi garantisce la vaccinazione di tutti i dipendenti. In Spagna e in Germania, invece, non c’è stata alcuna normativa da parte del governo centrale: le singole decisioni vengono prese direttamente dalle istituzioni regionali. In Catalogna, per esempio, il Green Pass serve per accedere a eventi con più di 500 persone (su modello olandese).

E poi ci sono anche altri casi. In Austria è richiesta la certificazione veder a chi vuole entrare in un museo. Stessa procedura in Portogallo, ma per chi vuole soggiornare in albergo. Anche in Irlanda è richiesta la vaccinazione (o il certificato di avvenuta guarigione) sia per ristoranti che per gli hotel. E anche in altri Paesi – Croazia, Romania e Danimarca – il qr Code deve essere mostrato per partecipare ad alcuni eventi e accedere ad alcune attività.

(Foto IPP/Felice De Martino)

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