Quanto si attende per una visita medica nel Lazio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-04-30

32 giorni per una visita oncologica, 72 per una neurologica, 84 giorni per l’endocrinologo: le attese del RECUP in Regione

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Il Corriere della Sera Roma oggi parla dell’attesa per le visite mediche nel Lazio e delle medie di risposta delle strutture della Regione: per una visita oculistica differibile, ad esempio, in base alla legge nazionale si dovrebbe attendere 30 giorni; invece ad oggi con il RECUP il tempo medio di attesa è di 85 giorni, 52mila cittadini del Lazio in coda. Bisogna pazientare 47 giorni per entrare nell’ambulatorio del dermatologo e 62 in quello del cardiologo. Nel complesso in 194.500 aspettano di sottoporsi alle 12 visite specialistiche monitorate dal ministero della Salute per valutare il rispetto dei Lea (Livelli essenziali di assistenza).

Non va meglio per 8 ecografie definite «critiche», le più richieste (esempio, mammella, ginecologica, capo e collo). In circa 65.600 hanno ottenuto l’appuntamento oltre i due mesi previsti. I dati, ufficiali e completi, sono fonte ufficiale della Regione, che ha appena definito il percorso attuativo del Piano del Lazio per il governo delle liste di attesa 20172018. La promessa del presidente Nicola Zingaretti è che il 30 giugno comincerà l’attività di richiamo dei pazienti in coda, entro il 3 ottobre l’operazione abbattimento delle liste sarà completato.
Per quella data non dovrebbero esserci più file. Significa che per un’ecografia si dovrà aspettare un massimo di due mesi e per una visita dall’oculista non oltre il mese. Se i confini temporali non verranno rispettati dalle aziende, è previsto il blocco dell’intramoenia, cioè dell’attività professionale privata del medico svolta nell’ambito dell’ospedale.

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Tempi di attesa per una visita nel Lazio (Corriere della Sera, 30 aprile 2017)

La tabella riepilogativa per una visita medica prevede 32 giorni per una visita oncologica, 72 per una neurologica, 84 giorni per l’endocrinologo (13mila500 persone in attesa). La Regione Lazio intanto vuole cambiare: iIl Piano prevede uno stanziamento di 10 milioni per consentire alle Asl di organizzarsi per offrire una maggiore disponibilità di prestazioni giornaliere attraverso l’utilizzo di personale e l’aumento di turni di lavoro. Ogni azienda ha tempo fino al 19 maggio per presentare il programma anticode. Il sistema dovrebbe essere trasparente: tutte le liste visibili.

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